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Archives for : December2005

La panza é piena e la mente vacilla.

Enoteca Italiana

Sono appena arrivato a casa, diciamo leggermente brillo, dopo una bellissima serata trascorsa con due carissimi amici ricercatori, Robert lo svedese e Alessandro il sardo. Sono stato all’enoteca italiana, bellissimo locale all’interno della fortezza medicea di Siena. Il caro Alessandro é arrivato in ritardo saltando l’ottima cena a causa di problemi enoginecologici. La serata, a base di piatti e vini del Trentino, Piemonte, Lazio e Lombardia, é stata intensa. Abbiamo parlato di tanti argomenti, partendo spaziando dalla musica di Kate Bush per arrivare al mio amore per le tecnologie. Difficile trovare un gruppo di persone disposte non solo a parlare, ma anche ad ascoltare. Robert mi sorprende spesso. Ha una grossa cultura e analizza bene i sistemi comunicativi del nostro paese. Mi colpiscono sempre le critiche sui nostri mezzi di comunicazione, nel caso specifico le televisioni, perché é normalmente difficile comprendere la complessa struttura dei nostri mass-media, da parte di una persona che arriva dall’estero.
Desidero mantenere questo blog, un luogo apolitico, ma quando un amico svedese parla di “telegiornali propaganda”, la cosa mi coglie sempre alla sprovvista. Parlo dei blog e dell’importanza e del rilievo che questi possono avere nel modo di comprendere l’informazione in Italia. Anche questa volta Robert mi ha sorpreso. Lui vede, e forse vedrà  ancora, i blog come un passaggio momentaneo di una cultura tecnologica. Non la penso così.
Chi scrive e genera giornalmente contenuti all’interno di un suo blog lo fa per diffondere i suoi pensieri, banali o intellettuali che siano.
La differenza é che esiste una diversità  di contenuti all’interno dei blog. Io filtro e sono al tempo stesso la mia censura. Scrivo ovvero sono. Il tutto é una mia opinione, condivisibile o non, da altre persone.
Quello che però mi ha fatto realmente riflettere, é che sempre più spesso noto che la diffusione di un blog avviene attraverso un numero di persone che lo utilizzano per scrivere. Insomma é un circolo forse vizioso di persone, forse sempre le stesse. Le persone estranee a questi sistemi non hanno ancora recepito il messaggio di base che vuole essere lanciato. Sto parlando in ogni modo di due persone, Robert e Alessandro, che hanno conoscenze culturali e informatiche.
La domanda di cui mi occuperò questa sera, prima della classica sigaretta della buona notte é: i blog, di cui si parla quotidianamente, sono realmente così diffusi?
Si tratta solo di questioni tecniche, come il digital divide o i blog sono solo un formato di nicchia?
Stiamo forse lasciando da parte i “classici” sistemi d’informazione in rete?
Adesso ci penso, mi fumo una sigaretta e se avrò un’idea, domani la scrivo.

FireTune disponibile per FireFox 1.5

firetune

Oggi é stato rilasciato FireTune 1.0.9 che ora é compatibile con l’ultima versione 1.5 di Firefox.
Su questa nuova versione, a parte la compatibilità  con Firefox 1.5, non é stata fatta nessuna grossa modifica.
FireTune 1.0.9 é disponibile al momento solo per piattaforme Windows.

Spit, lo Spam VOIP

Oggi é stata scoperta nuovamente l’acqua calda. All’Internet Security Forum (ISF) é stato annunciato che arriverà  un grosso pericolo attraverso la rete VoIP. A questo pericolo si chiama “Spit” (Spam over Internet Telephony).
Il documento ufficiale, rilasciato dall’ISF, dichiara che i rischi sono gia oggi reali per tutte le aziende che utilizzano tecnologie VoIP, aggiungendo che può addirittura crollare tutta la struttura comunicativa aziendale.

Lo Spit funziona in maniera banale e semplice. Dati vocali vengono spediti in rete per essere poi ricevuti dall’utente finale. Il principio é identico a quello delle classiche email spam che invadono la posta elettronica. Solo che questa volta le offerte di vendita del Viagra le faranno facendo squillare il telefono.

Wikipedia più vicina all’Enciclopedia Britannica

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La settimana scorsa c’é stata una grossa discussione riguardo alla qualità  degli articoli inseriti in Wikipedia. Per questo motivo, scienziati ed esperti della famosa rivista scientifica Nature, hanno deciso di fare un test, confrontando 42 articoli di Wikipedia con quelli dell’Enciclopedia Britannica.
Il risultato di questo test é interessante.
Per ciò che riguarda gli errori d’interpretazione, formulazione e fraintendimento, 162 sono stati quelli trovati su Wikipedia contro i 123 dell’Enciclopedia Britannica.

Per tutti gli articolisti di Wikipedia, l’Enciclopedia Britannica rimane il concorrente da battere, cosa non facile visto che i pregi e le qualità  di quest’opera sono d’altissimo livello.
Ci si trova in ogni caso davanti ad uno scontro generazionale, tra il moderno e il conservativo, tra il nuovo e lo storico. Da una parte, su una pagina di Wikipedia, viene scritto é aggiornato un articolo dedicato agli errori trovati sull’Enciclopedia Britannica, che secondo gli esperti del Nature, potrebbe diventare molto grossa, dall’altra sponda Robert McHenry, l’editore dell’enciclopedia più classica, mette in questione tutti i concetti fondamentali di Wikipedia.

Se da una parte l’articolo su Nature, potrebbe spingere molti degli scienziati, che al momento scarseggiano, a scrivere articoli su Wikipedia, dall’altra parte critici anonimi fanno partire un sito web, per raccogliere consensi e far partire un azione legale contro la Wikimedia Foundation, per bloccare l’accesso a Wikipedia a tutti gli utenti non registrati.

Sarà  una lunga, dura e interessante lotta.

StructuredBlogging: costruire meglio il blog

Structuredblogging

Circa 30 aziende hanno fatto partire un’iniziativa per strutturare meglio il contenuto dei blog, attraverso meta-tag aggiuntivi, con lo scopo di migliorare la registrazione attraverso motori di ricerca specifici ma anche per migliorare lo scambio di dati.

L’iniziativa, denominata StructuredBlogging, é supportata da PubSub, Bloglines, Feedster, Meetup, Sxip, CommerceNet, Broadband Mechanics e Blogg.de. Queste aziende vogliono, come gia scritto, creare uno standard strutturale per i contenuti inseriti all’interno di un blog, grazie ai microformati e altri standard pubblici.
I microformati, composti da XML, XHTML e CSS, sono in parte già  conosciuti e utilizzati da differenti siti, ma ancora non esiste uno standard ufficiale. Per esempio, il formato hCard utilizza questi sistemi per convertire 1:1 il formato vCard in XHTML. In questo modo hCard é sempre leggibile da tutti i sistemi e può essere tranquillamente riconvertito in formato vCard. hCalender funziona più o meno nello stesso modo.

I dati per lo StructuredBlogging, verrebbero quindi inseriti in speciali formulari, per essere poi normalmente visualizzati sulle pagine di un blog. In questa maniera vengono aggiunti facilmente, dati leggibili da altri servizi disponibili in rete.
Si tratta di definire e differenziare classi d’articoli, come per esempio eventi e recensioni, per essere poi elaborati in e presentati in design, colori o caratteri differenti secondo la classe da cui derivano. Con questo sistema, precisare particolari aggregatori di feeds o specifici motori di ricerca, diventerebbe più semplice ed efficace.

Per l’utilizzo delle specifiche StructuredBloggin, al momento sono disponibili i plugin beta per WordPress e Moveable Type.

Sostengo che le idee contenute in quest’iniziativa sono interessanti, aggiungo in ogni caso che già  da tempo tra i diversi bloggers in rete si pensa a soluzioni per categorizzare in maniera più accurata i contenuti di un blog. Finalmente si parte con un’azione concreta ma non semplice da realizzare. Il problema non é di tipo tecnologico, ma d’utenza. I bloggers si troveranno in una situazione d’obbligo, dovranno riempire campi all’interno di formulari, che certamente offriranno un grosso valore aggiunto per il lettore finale, ma che può diventare pesante da mantenere.