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Gente di cuore

Friends
Sono passati oramai quasi 2 mesi dal mio trasloco qua a Parma.
Ogni trasloco é duro, sia la partenza che l’arrivo, ma quest’ultimo é sicuramente stato uno dei più traumatici.
Ho trascorso a Siena tre anni estremamente intensi, che mi hanno permesso di conoscere persone meravigliose.
Avrei voluto ringraziarvi personalmente di tutto quello che mi avete dato in questi anni, ma il mio carattere non me lo ha voluto permettere. Sono fatto così, un po’ orgoglioso e un po’ timido.
Voglio però ringraziarvi tutti quanti qua pubblicamente.
Ognuno di voi rimarrà  nei miei ricordi e sarà  sicuramente menzionato quando mia figlia sarà  più grande.

Uno lo fanno tutti

UPDATE
Ringrazio :
Quelli che “ne fumiamo ancora una”
Quelli che “ne fumiamo un’altra”
Quelli che il “gangio”
Quelli che ridono della rottamazione della twingo di Anja
Quelli che se si va da qualche parte assieme, vanno per i cazzi loro
Quelli che la guinness gli fa una sega
Quelli che anche il whiskey gli fa una sega
Quelli che tutto l’alcool gli fa una sega
Quelli che devono comprare il “piccà­”
Quelli che uno lo fanno tutti
Quelli che però al nord….
Quelli che in California ci sono stati
Quelli che in California ci vorrebbero tornare
Quelli che in California non ci potranno tornare
Quelli che pota pota
Quelli che mi chiamavano ciccino
Quelli che la marzica
Quelli che la banana volevano mettermela…..
Quelli che invece l’hanno fatto con il budello
Quelli che hanno continuato con i sigari
Quelli che Cuba solo per Fidel
Quelli che comprano stufe in montagna perchà© costano meno
Quelli che le mani di chi?
Quelli uà© uà©
Quelli che quando l’Irlanda vince contro l’Italia e solo perche noi giochiamo sul campo in salita
Quelli che finchà© c’é merda c’é speranza
Quelli che “ti sta pigghiando puຠculu”
Quelli che il lotto non va a culo
Quelli che in culo mandano tutto
Quelli che i santi del calendario non basteranno mai
Quelli che i santi quando non bastano, li inventano
Quelli di pisa che quando i santi non bastano
Quelli col cappotto salmonato
Quelli col cappotto salmonato che inventano santi
Quelli che hanno avuto un bambino di recente
Quelli che ne hanno avuti 2
Quelli che ne vorrebbero 3
Quelli che trombano come cecchini
Quelli che i figli li stanno aspettando
Quelli che hanno le foto del viaggio di nozze sullo screensaver
Quelli che nascondono relazioni d’amore e lo fanno pure bene
Quelli che minchia quanto nuotano
Quelli emarginati da cappotto
Quelli emarginati col cappotto
Quelli delle Isole Faer Oer
Quelli che non ho nemmeno una foto con loro
Quelli dell’acquario
Quelli che grazie all’autoironia non sono diventati pazzi

Per concludere:
Quelli dell’oca, del bruco, dell’elefante, del mare, della tartaruga e della lumaca
Quelli del fazzoletto da palio.

Un abbraccio e che il futuro vi possa portare solo tanto bene.
Ci si rivede sicuramente presto.

Auguri a Manu e Cri

Compleanno Manu 31-07-07#03
Bella serata, buon vino, gente allegra. Una buona occasione per rivedere vecchi amici, conoscerne di nuovi e per augurare un buon compleanno a Manuela e un “in bocca al lupo” per il nuovo lavoro anche a Cristina.

Grazie per la splendida serata.

Foto germano/italiche

PICT0046
Come già  raccontato, la settimana scorsa sono passati a trovarmi dei carissimi amici tedeschi, Jens, Ralf, Tina e Matthias. Spero d’aver eliminato alcuni stereotipi, che contraddistinguono il pensiero dei tedeschi verso gli italiani.
Un abbraccio a tutti e quattro. Spero di rivedervi presto.

Florence Flickr

Siena Flickr

Il mio in bocca al lupo!

Riddick

Questa sera ho deciso d’usare il mio blog per motivi puramente personali. Ho appena finito di parlare con Roberto, un caro amico che si é trasferito a Londra.
Una persona che ho sempre definito un genio incompreso. Parlando con lui non si ha l’impressione di parlare con un informatico, ma con l’INFORMATICA. Non so se avete presente la sensazione di parlare e sentire se stessi, ecco con Roberto mi sento spesso così. Nonostante i pochi mesi di reale contatto, é nata stima reciproca, cresciuta poi con idee, sogni e utopie.
Roberto mi ha dimostrato che le utopie non esistono, c’é sempre la possibilità  di raggiungere ciò che si desidera, anche se inizialmente pare impossibile.
Con lui si é discusso centinaia di volte di formazione, gestione del personale, motivazione, tutte cose che molto spesso sono abbandonate per potere ed egocentrismo Ci si dimentica spesso (ma sono convinto che per quanto banale, molti dirigenti non lo sappiano) che il valore monetario di un’azienda é finto, perché quello reale é stabilito direttamente dalle persone che vi lavorano dentro. Se hai dentro delle persone “scazzate”, automaticamente il prodotto finale sarà  una “cazzata”. Per principio sono convinto che in questo mondo tutti abbiano delle possibilità , nessuno nasce scemo, sta all’azienda capire quali siano i punti forti di una persona e lavorare per farli crescere.
Ci troviamo invece molto spesso davanti a situazioni totalmente opposte. Anche le multinazionali, per ovviare a grosse lacune di “know-how”, investono su un numero maggiore di personale, per mettere la classica pezza sul buco, dimenticando spesso che basta formare meglio le persone interne, mantenendo quindi il gruppo con un minor numero di dipendenti, che a sua volta diventa più semplice da gestire.
Mi sto dilungando, lo scopo di questo post non era quello di teorizzare le problematiche aziendali, bensì quello di fare i miei più sinceri auguri a Roberto per il suo futuro, anche quello più prossimo ;-).
L’immagine di Riddick é a lui dedicata, Roberto sa il perchéé. In bocca al lupo!

La panza é piena e la mente vacilla.

Enoteca Italiana

Sono appena arrivato a casa, diciamo leggermente brillo, dopo una bellissima serata trascorsa con due carissimi amici ricercatori, Robert lo svedese e Alessandro il sardo. Sono stato all’enoteca italiana, bellissimo locale all’interno della fortezza medicea di Siena. Il caro Alessandro é arrivato in ritardo saltando l’ottima cena a causa di problemi enoginecologici. La serata, a base di piatti e vini del Trentino, Piemonte, Lazio e Lombardia, é stata intensa. Abbiamo parlato di tanti argomenti, partendo spaziando dalla musica di Kate Bush per arrivare al mio amore per le tecnologie. Difficile trovare un gruppo di persone disposte non solo a parlare, ma anche ad ascoltare. Robert mi sorprende spesso. Ha una grossa cultura e analizza bene i sistemi comunicativi del nostro paese. Mi colpiscono sempre le critiche sui nostri mezzi di comunicazione, nel caso specifico le televisioni, perché é normalmente difficile comprendere la complessa struttura dei nostri mass-media, da parte di una persona che arriva dall’estero.
Desidero mantenere questo blog, un luogo apolitico, ma quando un amico svedese parla di “telegiornali propaganda”, la cosa mi coglie sempre alla sprovvista. Parlo dei blog e dell’importanza e del rilievo che questi possono avere nel modo di comprendere l’informazione in Italia. Anche questa volta Robert mi ha sorpreso. Lui vede, e forse vedrà  ancora, i blog come un passaggio momentaneo di una cultura tecnologica. Non la penso così.
Chi scrive e genera giornalmente contenuti all’interno di un suo blog lo fa per diffondere i suoi pensieri, banali o intellettuali che siano.
La differenza é che esiste una diversità  di contenuti all’interno dei blog. Io filtro e sono al tempo stesso la mia censura. Scrivo ovvero sono. Il tutto é una mia opinione, condivisibile o non, da altre persone.
Quello che però mi ha fatto realmente riflettere, é che sempre più spesso noto che la diffusione di un blog avviene attraverso un numero di persone che lo utilizzano per scrivere. Insomma é un circolo forse vizioso di persone, forse sempre le stesse. Le persone estranee a questi sistemi non hanno ancora recepito il messaggio di base che vuole essere lanciato. Sto parlando in ogni modo di due persone, Robert e Alessandro, che hanno conoscenze culturali e informatiche.
La domanda di cui mi occuperò questa sera, prima della classica sigaretta della buona notte é: i blog, di cui si parla quotidianamente, sono realmente così diffusi?
Si tratta solo di questioni tecniche, come il digital divide o i blog sono solo un formato di nicchia?
Stiamo forse lasciando da parte i “classici” sistemi d’informazione in rete?
Adesso ci penso, mi fumo una sigaretta e se avrò un’idea, domani la scrivo.