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La rete in Europa

Si potrebbero aggiungere tante parole e discorsi a questa mappa, ma non ho voglia, quindi andate a sfogliarvela su Owni.fr.

Il delirio teutonico

Il mio caro amico teutonico Martin mi fa notare quello che da oggi tutti i proprietari di siti internet dovranno fare in Germania.
Per legge, a partire da oggi, la stragrande maggioranza dei contenuti sulla rete dovranno essere depositati presso la Deutschen Nationalbibliothek (la biblioteca nazionale) in comodissimi file PDF, o se avete piຠpagine o contenuti, anche in file zippati.

Non é uno scherzo d’aprile anticipato, la legge esiste ed à© scaricabile dalla rete. Il tutto à© passato un pà³ sottobanco, ma questa legge é in discussione dallo scorso anno e oggi entra in vigore. Nel 2007 si é calcolato un costo di circa 115.000 euro all’anno per ogni azienda che dovrà mettersi a fare queste operazioni. Da chiarire il funzionamento verso il privato cittadino perchà© la legge é un pà³ macchinosa, ma pare che anche i possessori di blog dovranno seguire per filo questa legge.

Come ogni legge, anche questa ha i suoi costi se non rispettata, infatti chi non esegue quello che viene ordinato, dopo i primi avvisi si vedrà arrivare una multa fino a 10.000 euro.

Chiaramente viene da chiedersi che cosa succederebbe se da domani mattina, milioni di persone, si riversassero all’interno della biblioteca a depositare file PDF. Infatti la stessa biblioteca si dichiara non attrezzata per far fronte a una tale simile massa di dati.

Mi chiedo comunque quale povero idiota possa aver ideato una tale idea. Come al solito ci ritroviamo davanti a persone e politici che devono gestire uno stato troppo avanti per le loro competenze. Oramai il problema dell’incompetenza politica e della rete si é diffusa in tutto Europa, forse é un virus.
Bisogna veramente ragionare sul fatto che qualcuno si sia seduto ad una scrivania per pensare questa porcata, una cosa che tutti noi prenderemmo a ridere come fosse una barzelletta, ma che invece é demenza reale.

10 miliardi in fibra. Rete per tutti in Francia entro 2012.

In Europa in questo momento ci si chiede come poter fronteggiare la crisi economica in arrivo che sta mettendo con le spalle al muro un po’ tutti.
Forse bisognerebbe reagire in modo opposto (debito pubblico permettendo), andando ad investire in maniera strategica e mirata.

Ho già parlato del telelavoro e dei benefici che porterebbe, ma per poterlo attuare c’é bisogno di banda, tanta banda e molto larga. Portare l’ufficio a casa non significa spostare la scrivania e qualche faldone di carta, ma muovere tutto l’ambiente produttivo a casa propria.

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All your base are belong to us – Google Chrome

Sono un po’ perplesso dalle innumerevoli notizie che stanno uscendo in questi giorni riguardo a Google Chrome. Si parla dell’attacco frontale a Microsoft, dei singoli processi su ogni registro (tab), del rendering estremamente veloce e dell’interprete JavaScript V8. Possibile che nessuno sia andato a leggersi le policy sulla privacy? Tutti rimasti abbagliati dal fatto che Chrome é Opensource?

Molti parlano di un futuro fatto solo di PC con Google Chrome, io invece penso che con questo invio di dati, a mio parere estremamente sensibili, Google si stia dando una grossa zappata sui piedi.

Ho installato Chrome per vedere come funziona, ma dopo aver letto la policy sulla privacy il tutto é stato opportunamente cancellato dal mio PC.

Che un browser debba inviare tutto quello che inserisco nella barra degli indirizzi proprio non mi piace. Possibile che Google non riesca a capire che tutto questo controllo riguardo alle abitudini degli utenti in rete, sia diventato il suo punto debole?

Il colpo di cuil

Era da tempo che una notizia su un nuovo servizio in rete non generava un tale numero di reazioni.
Giusto per fare un riassunto, per quelli che proprio non sono ancora riusciti a sentire neanche una volta la parola Cuil.
1: “Cuil”va letto come la parola “Cool”, e così va anche interpretato, quindi lasciamo stare tutte le battute ed allusioni a fondi schiena virtuali.
2: Cuil é un motore di ricerca, proprio come Google, MSN o Yahoo. Si scrive una parola, si schiaccia il pulsante “search” e quindi appaiono i risultati.
3: Cuil non é di Google. Cuil é stato fatto da ex-dipendenti Google.
4: Cuil non é male.

Dette queste poche cose, vorrei aggiungere un paio di riflessioni.
E’ giusto fare paragoni con Google, ma é mai possibile che si debba sempre cercare di trovare la killer app.
Google non ha concorrenti al momento, e probabilmente non ne avrà  per i prossimi anni. La Microsoft ha cercato di comprare Yahoo per poter metter piede all’interno del mercato pubblicitario internet, praticamente monopolizzato da Google.
Google ha un vantaggio di circa 10 anni, che si traduce in 10 anni di investimenti in ricerca, mentre Cuil é uscito da pochi giorni.
Google ha in mano una quantità  di dati tale da far diventare superflua qualsiasi prova sulla validità dei risultati. Quello che trova Cuil lo trova anche Google.

In piຠc’é una cosa che Google ha in mano, qualcosa che nessuno possiede. Attorno al suo marchio é stata creata l’abitudine. Intendo dire che Google, almeno negli Stati Uniti, é diventato un verbo (to Google), le prime pagine che tutti aprono al mattino sul browser é quella di Google. La posta la leggi in Google, i feed vengono letti su Google, le strade le cerchi con Google.
Il motore di ricerca, nonostante sia il maggior fattore d’introito, é diventato solo un componente necessario a far girare altre decine di applicazioni.
Cuil rimane un buon esempio, nulla di più. Non so perà³ se avere dei dubbi oppure nutrire grande rispetto per le persone che cercano di buttarsi sul mercato dei motori di ricerca.
Si può veramente pensare di poter contrastare Google?
Credo invece in una cosa differente. Il mondo degli affari negli Stati Uniti, é diverso dal nostro. Quando esiste sul mercato qualcosa che nel suo insieme potrebbe dare un 10% di valore in più, lo si compra. Da alcuni mesi Microsoft (e in piccola parte Yahoo) sta attuando una politica d’acquisizioni molto aggressiva. Agli occhi é certamente arrivata solo la più grossa verso Yahoo, ma ci sono altre piccoli acquisti, come per esempio quello della Fast, azienda specializzata in algoritmi di ricerca semantici.
Ho quindi l’impressione che esistano oramai delle start-up che tirano fuori un prodotto decente, con una particolarità , una punta di diamante che potrebbe interessare a qualche multinazionale, per farsi quindi poi acquistare, chiudere baracche e burattini, mettere i soldi in valigia e partire per le spiagge messicane.
Ecco Cuil mi sembra proprio una di queste aziende.
Tralasciando questo mio dubbio, considero Cuil un motore di ricerca che con il tempo potrebbe anche arrivare a rosicchiare una piccola fetta di mercato, sempre se riesce ad escogitare un modo per poter prelevare anche una piccola fetta del mercato pubblicitario sulla rete, impresa che sicuramente non risulterà  facile. Mi sono posto una domanda: se io dovessi pubblicizzare la mia azienda, dove andrei a posizionare la mia pubblicità ?