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Archives for : August2006

Google avanza

Su Hitwise sono disponibili le nuove statistiche riguardo l’utilizzo dei motori di ricerca in America. Chiaramente Google si trova in testa  é non mostra nessun segno di cedimento.
Google si prende il 60,2% del mercato, poi troviamo Yahoo con il 22,5% e MSN in trend negativo, che scende sotto il 12% (11,8%).
Curioso vedere la Microsoft regredire, nonostante tutti gli investimenti fatti su MSN.
Sicuramente dopo l’affare con concluso con MySpace, Google riuscirà  ad avanzare di qualche ulteriore punticino.

Site of the day: Fifteen years of the web – A timeline

Webtimeline

Sul sito della BBC é disponibile una bella lista degli eventi che hanno caratterizzato il WWW nei sui 15 anni di vita.

Concorrenza per Google? Accoona motore di ricerca con intelligenza artificiale

Logo
Accoona non é nulla di nuovo, esiste già  negli Stati Uniti dal 2004 ma da alcune settimane é cominciata la sua diffusione anche in altre lingue europee, tra cui spicca anche la versione in italiano.
Come riportato dall’omonima azienda, Accoona utilizza un sistema d’intelligenza artificiale che riesce a riconoscere il significato delle parole chiave utilizzate per fornire quindi i risultati migliori. Il senso del “riconoscere” non é spiegato a fondo ma immagino si riferisca al loro sistema di filtraggio dei risultati.
Infatti insieme alle principali funzionalità  di ricerca, é possibile utilizzare i filtri del tool denominato “SuperTarget YourSarch”, che permettono di limitare ulteriormente il numero dei risultati ottenuti. Questi filtri offrono interessanti possibilità , perchà© permettono di localizzare geograficamente la ricerca effettuata o di visualizzare fonti correlate alle parole ricercate.
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Cercando per esempio “medianima” si può vedere il numero d’imprese citate in relazione al termine inserito e le fonti che invece citano la parola stessa.
Accoona pubblicizza il suo sistema come l’unico motore di ricerca in grado di offrire risultati al mercato europeo. Il senso di queste affermazioni rimarrà  probabilmente un dubbio per tutti, anche perchà© Accoona stessa non dà  ulteriori spiegazioni a riguardo. Personalmente mi sembra che tutti i motori di ricerca al momento siano in grado di fornire dati specifici e correlati al mercato europeo, altrimenti ho capito male qualcosa.
Accoona é in grado di capire la lingua delle parole chiave inserite e mostra conseguentemente i risultati in quella specifica lingua. Rimane sempre possibile la scelta manuale della lingua.

Oltre alla classica ricerca in rete, Accoona offre anche una speciale ricerca “business”, che nei risultati mostra le aziende e i loro dati principali, come numero di dipendenti, ragione sociale o fatturato. Questi dati sono presi dal database della Dun & Bradstreet.

Sul sito americano di Accoona é possibile installare la “Talking Search Bar“, una toolbar di ricerca per Internet Explorer, in grado di leggere e riprodurre vocalmente il contenuto dei siti web in lingua inglese.
Accoona offre alcune interessanti idee, ma anche in questo caso, non mi pare si possa parlare di una reale concorrenza verso Google.

Safari su Windows

Swift

Apple Webkit Rendering Engine su Windows?
Tra poco sarà  possibile, grazie a Swift, un browser che gira sul sistema operativo Microsoft ma che utilizza il motore rendering Webkit.
Ho scaricato Swift per testarlo, ma purtroppo la stabilità  del programma é, allo stato attuale, pessima. In ogni caso le funzioni utilizzabili sono quelle generiche e di base che si trovano in ogni browser.
Swift offre l’oramai diffuso sistema di navigazione attraverso i registri (tabs) e cosa singolare, inserisce un campo per la ricerca su Google all’interno d’ogni singolo registro.
Il menu “Tools” é al momento completamente vuoto, come non esiste al momento nessuna possibilità  di configurazione personale del browser.
Swift utilizza il motore rendering Webkit della Apple, lo stesso utilizzato con Safari. Webkit si basa sulle biblioteche KHTML del Konqueror (KDE).
Al momento qualsiasi indicazione riguardo a Swift risulterebbe inappropriata visto il suo stadio alpha, in ogni caso se qualcuno volesse ugualmente provarlo, può scaricare la versione 0.1 direttamente dal sito ufficiale (15,5 MB)

Come sta il Web 2.0? (parte 1a)

Noto che in questi giorni si é riaccesa la febbre di teorizzazione del Web 2.0. Le discussioni sono le più varie e in diversi blog. Addirittura si parla già  del dopo Web 2.0, ipotizzando futuri Web 3.0 e 4.0.
Molti utilizzano spesso questo termine con senso d’innovazione, spacciando anche mediocri prodotti, come progetti innovativi perchà© Web 2.0.
Forse é meglio ricominciare da dove é partito il tutto, per evitare anche i vecchi problemi avuti con la prima ondata della new economy, diventato poi lo tsunami del mondo informatico.

Per capirci iniziamo con il ricordare che il Web 2.0 é un modo di concepire la rete e il mondo delle informazioni, che allo stesso tempo viene accompagnato da tecnologie esterne.

Uno degli esempi più rilevanti é sicuramente Wikipedia. Una qualsiasi persona scrive contenuti é nello stesso momento li condivide con gli altri, senza chiedere nulla in cambio se non la disponibilità  d’altre persone a condividere altrettante informazioni e contenuti.

Contemporaneamente però, proprio attraverso la condivisione delle informazioni, si é arrivati ad avere troppi contenuti, quindi per conseguenza logica si é diffuso a macchia d’olio il principio del “tagging“, concetto che permette in maniera semplice e veloce la loro categorizzazione.

Parlando di contenuti e tag, non possiamo non parlare di ciò che ha fatto realmente esplodere il periodo del Web 2.0, ovvero i nostri cari blog. Questi sono infatti una dei più importanti derivati del Web 2.0, che se usati correttamente, rispecchiano esattamente tutti i suoi principi, ovvero Condivisione Contenuti+Categorizzazione Tag+Tecnologia Esterna.
Molto spesso qua in azienda mi viene chiesta la differenza tra un blog, una homepage o un forum.
Difficile da spiegare perchà© non si può illustrare qualcosa che inizialmente é astratta e che diventa solo in seguito blog. Senza spiegare prima i concetti principali del Web 2.0, si rischia di far passare il tutto come una semplice e banale moda, sostituzione delle vecchie homepage personali.

Una homepage aveva una struttura che partiva dall’alto verso il basso, ricorderete sicuramente gli schizzi sui fogli per costruire la navigazione del proprio sito. Il blog é strutturato in maniera quasi piatta, basandosi su un sistema cronologico e con una gerarchia (quando c’é) che si espande ad un massimo di due livelli.
Le homepage si differenziavano molto spesso per la grafica, ci fu un periodo esplosivo di pesantissimi siti flash, con fuochi d’artificio, immagini continuamente in movimento e suoni lounge o techno.
I blog oggi, al contrario, sono graficamente tutti simili, differenziandosi solo per i propri contenuti.

C’é chi sostiene che un Blog per essere “Web 2.0 compliance”, deve avere al suo interno altri componenti, come navigazioni AJAX o le API di Google Maps (parametri richiesti per esempio dal Web 2.0 Validator), ma come detto finora, mi sembrano principi assolutamente fuori dalla logica del Web 2.0.

Un blog diventa parte del Web 2.0 solo ed esclusivamente attraverso la condivisione dei suoi contenuti, che avviene attraverso parole chiave, appunto tag, proprio come succede con Technorati.
Tutto questo insieme alle funzionalità  offerte dal Ping e dal Trackback fanno del blog un vero elemento del Web2.0.

E’ esattamente tutto quello che sto facendo in questo preciso istante:
- scrivo l’articolo
- lo collego a parole chiave
- lo pubblico condividendo i contenuti attraverso i miei tag
- cerco articoli simili (grazie ai tag) e inserisco i miei trackback per far vedere al mondo intero, che anche io ho da dire qualcosa a riguardo.

A questo punto entrano in gioco ATOM, RSS e affini che vengono integrati attraverso i vari Bloglines, Netvibes, etc.

Eccoci quindi alla fine di un percorso che sta però per ricominciare, insomma un circolo vizioso e speriamo senza fine.
Io Leggo->Io Scrivo->Io Condivido->Tu Leggi->Tu Scrivi->Tu Condividi->Â…..e avanti così

Stiamo andando veloci, tutti quanti, forse troppo. Non so dire se sia giusto o sbagliato, ma ho come l’impressione che chi non salta sul treno adesso possa perderlo per sempre e non capirci nulla per il resto della sua vita.
Tutti già  si stanno aspettando il prossimo passo, come in un film ci si attende il seguito della puntata.
Già  si parla del Web Semantico, cosa sarà ? Il Web 3.0? Sarà  il momento della ristrutturazione dei contenuti del Web 2.0. Il web semantico costruirà  delle relazioni tra articoli, contenuti autori e lettori in maniera strutturale e contestuale. In questo modo si riuscirà  a separare, in maniera inizialmente soggettiva, ma che per forza di cose diventerà  collettiva, la cacca dallo zucchero.

Certamente già  adesso, attraverso i sistemi utilizzati da Google (Page Rank) o da Technorati, ovvero attraverso il numero di link che si riferiscono ad un certo blog o sito, si riesce in maniera relativamente efficace a separare il buono dal cattivo, ma purtroppo proprio a causa della struttura di quest’algoritmo, molto spesso lo zucchero viene sciacquato via insieme alla cacca. Questo significa che c’é bisogno di modificare qualcosa.
Il Web Semantico riuscirà  ad aumentare le nostre possibilità  di filtraggio dei contenuti, potremo quindi realmente cominciare a gustare tutte le parti dolci della rete.