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Archives for : July2006

Microsoft Photosynth trasforma foto in ambienti 3d navigabili

Photosynth
Il dipartimento di ricerca della Microsoft, il Live Labs, ha presentato al Siggraph 2006 un sistema d’analisi fotografica, denominato Photosynth, in grado di sintetizzare un ambiente tridimensionale da singole foto.

Il programma, sviluppato insieme a dei ricercatori dell’università  di Washington, cerca di riconoscere le differenti angolazioni delle foto scattate per poter poi riordinare il tutto sotto giuste perspettive.

La demo presentata é disponibile al sito dell’università  di Washington (una Java-Applet) e mostra (in parte interattivamente) il funzionamento di questo software su diverse foto scatta alla Fontana di Trevi.
Sul sito della Microsoft Live Labs sono inoltre disponibili due video, il primo presenta i concetti che stanno dietro a questo applicativo, il secondo mostra invece l’applicazione al lavoro con fotografie di piazza S.Pietro.

Buon compleanno. L’hard disk compie 50 anni

Anche se per molti l’avvento dell’era digitale é caratterizzata dalla scoperta del microchip, l’hard disk é stato elemento fondamentale per lo sviluppo dei personal computer.
50 anni fa, nel 1956, l’IBM mise in moto il primo hard disk, grosso come una utilitaria dell’epoca (forse anche di più) ma altrettanto lento e con una capacità  tale da consentire il salvataggio di un file mp3.
Questo hard disk costava all’epoca la bellezza di 250.000$ e pesava più o meno una tonnellata.
Il principio di funzionamento da allora é rimasto pressochà© invariato, anche il primo hard disk consisteva di un disco rivestito da materiale ferromagnetico, anche se questo era più grosso di una pizza e per permetterne il giusto raffreddamento bisognava continuamente spegnere ed accendere il tutto. Certamente i compressori responsabili al raffreddamento erano leggermente più grosse delle ventole “papst” inserite nei nostri case e producevano un rumore infernale.

La tecnologia in questi anni é andato avanti, ma come già  detto, il funzionamento é rimasto inalterato. Sono cambiate le dimensioni, le velocità  e le capacità . Oggi si va in giro con un iPod che al suo interno contiene un gioiellino da 30 GB, silenzioso e veloce.

Pochi ci pensano ma l’hard disk, disco rigido o disco fisso, chiamatelo un pò come volete, proprio insieme al microprocessore, ha cambiato le abitudini delle persone, ma soprattutto ha alterato i principi dell’economia multimediale, inserendo il problema della pirateria tra i primi mali da combattere da parte delle major musicali e cinematografiche. Un file prima di passare su un formato “portatile”, come CD o DVD, per forza di cose deve passare dal nostro disco rigido.

In ogni caso, buon compleanno HD.

Le start-up web 2.0 nel mondo

Web Startup
Grazie a Basic Thinking ho trovato due interessanti mappe che mostrano le più giovani start-up nel mondo. Potete andare a guardare il tutto sul magazine online Business 2.0 (pagina 108), leggendovi anche l’articolo correlato, oppure cliccare direttamente sui link qua sotto.
-> Europa
-> Resto del mondo

Gliffy – Visio Online (parte 1a)

Logo
Una nuova applicazione entra a far parte del mondo Web 2.0. Si tratta di Gliffy, un servizio online che permette la creazione di diagrammi e slide in tipico stile Visio.
Gliffy é stato scritto con OpenLaszlo, sistema che permette l’eseguimento sotto forma d’applicazione Flash all’interno del browser.
Attraverso l’utilizzo di Gliffy, gli utenti possono:

  • Creare diagrammi online
  • Salvare i diagrammi uno spazio protetto dal login
  • Condividere ed elaborare progetti insieme con altri utenti
  • Inserire i diagrammi creati all’interno del proprio sito web
  • Esportare i diagrammi in formato SVG

In classico stile Web 2.0, Gliffy si presenta al pubblico in versione beta e durante questo periodo il sistema sarà  gratuito.Superata questa fase sarà  introdotta una versione a pagamento con maggiori funzionalità .

Per utilizzare Gliffy e condividere i propri file con altri utenti é necessaria la registrazione di pochi dati.
Gliffy 01

Subito dopo si può procedure al login e quindi iniziare a lavorare con Gliffy, la prima schermata che appare permette infatti di creare un nuovo documento.
Gliffy 02

Ora inizio a confrontarmi realmente con l’interfaccia grafica di Gliffy, che riprende gli elementi principali di Visio.
La GUI é divisa in tre sezioni:

  • a sinistra si trovano i simboli raggruppati per categoria
  • al centro il vero posto di lavoro
  • a destra sono invece visualizzate le proprietà  del documento o degli oggetti utilizzati.

Gliffy 03
ZoomEnlarge

I gruppi di simboli alla sinistra del programma sono così definiti:

  • Flow Chart (per la visualizzazione dei processi)
  • Network (per la creazione di tipologie di rete)
  • User Interface (per le interfacce d’utenza)
  • Floorplan (per disposizioni architetturali)
  • Basic Shapes (forme di base)

Gliffy 04
ZoomEnlarge

La creazione dei diagrammi é veramente semplice, basta semplicemente cliccare e trascinare le icone desiderate all’interno del foglio di lavoro. Dopo quest’operazione é possibile ridimensionare, ruotare o spostare l’icona come desiderato. Anche le classiche funzionalità  “ctrl+c” (copia) e “ctrl+v” (incolla) sono perfettamente funzionanti.
Gliffy 05

Gliffy offre inoltre la possibilità  di colorare ed etichettare i differenti simboli.
Gliffy 06

La creazione dei collegamenti tra le diverse icone si esegue tramite il “Connector Tool”. Basta selezionare questa funzionalità , selezionare un punto d’ancoraggio e “tirare” una linea fino al successivo punto desiderato.
Gliffy 07

La Francia continua il suo attacco sul web e lancia Geoportail (3)

Dopo una lunga pausa, causata da differenti motivi, rieccomi “Back in Action”.
Tornato a casa dopo questo periodo d’assenza, sono andato a controllare nuovamente se il portale geografico francese “Geoportail” fosse nuovamente disponibile.
Per chi non lo sapesse, dopo un blasonato lancio in rete, presentato addirittura dal presidente francese Chirac, il sito a causa del forte numero d’accessi, é rimasto per giorni irraggiungibile.
Geoportail é stato presentato come una sorta d’applicazione killer nei confronti del più famoso Google Maps. La qualità  delle immagini dovrebbe essere superiore e anche la navigazione delle cartine di semplice utilizzo.
Sono andato a controllare per verificare il tutto e sono rimasto completamente deluso.
Le performance del sistema sono ora più che accettabili ma nel suo complesso il risultato finale é incomparabile con Google Maps per quantità  e qualità  dei servizi offerti.

La qualità  delle immagini é distante anni luce rispetto a Google Maps. Ecco alcuni esempi, a voi il giudizio.

La prima immagine mostra una foto aerea (1:400000) del fiume Senna e di Parigi. Già  con questa prima immagine si nota come le immaggini di Geoportail risultino più “sporche”, risulta infatti difficile localizzare la città  di Parigi, cosa che invece con Google avviene tranquillamente.
Small compare 1
ZoomEnlarge

Ma iniziamo ad avvinarci alla città . Come primo spunto per la comparazione ho deciso di prendere Place de la Concorde da diverse altitudini.
1:12000
Small compare 2
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1:3100
Small compare 3
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Ora passiamo allo zoom massimo consentito da Geoportail, dove non rimane che una foto sfocata mentre su Google sono ben visibili molti dettagli.
1:1600
Small compare 4
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Il livello d’ingrandimento di Google Maps é maggiore rispetto a Geoportail, senza comunque perdere in qualità . Osservando l’immagine qua sotto, vedrete che si riesce a distinguire se le automobiili hanno il tetto apribile oppure no, l’ombra dell’obelisco e in parte anche quello delle persone presenti.
Small compare 4.1
ZoomEnlarge

La seguente immagine mostra bene le differenze visive dei due sistemi. Se da una parte Google riesce a visualizzare bene anche i dettagli dell’Arco di Trionfo nella Place de l’à‰toile, Geoportail mostra semplicemente un cubo bianco all’interno di una rotatoria.
1:1600
Small compare 5
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Come ultima immagine comparativa non poteva mancare la Tour Eiffel
1:1600
Small compare 6
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In conclusione penso di poter tranquillamente affermare che i due sistemi non sono assolutamente paragonabili. Non si tratta solamente della qualità  delle immagini, ma anche dell’interfaccia d’utilizzo dei due sistemi, di cui mi occuperò a parte. Insomma Google Maps rimane al momento insuperato.
Geoportail rimane comunque un punto di partenza, anche se con i limiti di un progetto che vive di finanziamenti statali.