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Birmania rete solo locale da 24 ore.

Visto che siamo in tema di censura, aggiungo che la rete in Birmania é tagliata fuori dal resto del mondo.
Da più di 24 ore i birmani possono accedere solo a siti locali e anche l’invio di email all’estero é bloccata.
Un dirigente della Myanmar Teleport, la società  di telecomunicazioni controllata dal regime militare birmano, ha dichiarato che il MWW (Myanmar Wide Web) é bloccato causa difetti tecnici.

Fonte: Inquirer.net

La Russia ha paura della rete

Internet fa davvero paura, la rete si sta dimostrando il reale nemico da abbattere.
Di censura cinese e birmana oramai si sa tanto, ma la Russia come si comporta?
I nostri cari amici al Cremino hanno scoperto che la censura si può applicare in diversi modi. Non serve più bloccare le informazioni attraverso enormi proxy o con agenti speciali di polizia cybernauta, si agisce diversamente.
Lo stato acquisisce in maniera “legittima” grossi portali notiziari, in questo modo l’inserimento di notizie che non facciano perdere la faccia al governo, diventa semplice ed efficace. Insomma la Russia sta pianificando una sua rete su misura, Internet senza interferenze dal mondo esterno.
Noi oramai siamo abituati a centinaia di conflitti d’interesse, visto che i nostri media, internet e non, appartengono e sono controllati in maniera indiretta da tutta una serie di personaggi istituzionali. Dobbiamo solo ringraziare la beata ignoranza dei nostri dipendenti, che ancora non sono in grado di distinguere un PC da una macchina da scrivere, se abbiamo ancora una buona dose di libertà  democratica in rete.

Fonte: Washington Post

Se navigate con Alice 4 Mega meglio passare alla 2 Mega

Circa una settimana fa ho fatto richiesta per cambiare il mio profilo Alice Flat 4 Mega (abbonato circa 18 mesi fa).
Mi sentivo preso per i fondelli.
Per prima cosa la velocità  della mia linea 4 Mega non mi convinceva, troppo lenta. Infatti dopo il passaggio alla 2 Mega la velocità  in download é rimasta praticamente identica, poi il prezzo.
La Alice Flat 4 Mega da 36,95 euro é stata sostituita dall’offerta Alice da 20 Mega, lasciando comunque il prezzo invariato. Purtroppo questa offerta é al momento disponibile ancora in poche città  italiane. Questo significa che chi non é stato ancora raggiunto dalla linea da 20 Mega continua, continuerà  a navigare a 4 Mega finchà© la Telecom ne ha voglia. Quest’ultimi infatti non si obbligano a rispettare nessun tipo di limite di tempo.

Alice Offerta 1

Come già  detto, Alice 4 Mega non si può ordinare da sola, non esiste in nessun listino, ma viene offerta solamente se Alice 20 Mega non é disponibile. La cosa assurda é che in mancanza di Alice 20 Mega la 4 Mega viene offerta i primi due mesi GRATIS e i successivi 4 mesi 29,95 euro/mese anzichà© 36,95 euro/mese. Qua sotto la prova dopo aver inserito i dati relativi al mio numero telefonico.
Alice Offerta 2

Questo significa che dopo 6 mesi si passa quindi a pagare nuovamente 36,95 euro/mese senza avere nessun dato riguardo ad una futura disponibilità  della linea a 20 Mega. Potrebbero passare 2, 12 o altri 36 mesi e continuare a pagare la cifra di Alice 20 Mega, utilizzando però solamente la linea da 4 Mega.
Proprio per tutto quello sopra descritto ho deciso di cambiare profilo ed utilizzare la linea da 2 Mega, arivando a pagare 19,95 euro/mese.
Ma conti alla mano, quali sono le differenze?
Abbonandosi ad Alice 2 Mega per un periodo di 12 mesi si pagano 239,40 euro.
Rimanendo ad utilizzare l’abbonamento Alice 4 Mega, sempre per 12 mesi si pagano 443,40 euro.
Chi invece vuole Alice 20 Mega, non ancora attivata dalla Telecom, si ritroverà  ad utilizzare una 4 Mega per 12 mesi a 341,50 euro. Nel peggiore dei casi, si arriva a risparmiare 102,10 euro all’anno.

Tutto ciò mi sembra una sporca offerta da parte della Telecom per accaparrarsi 36,95 euro al mese senza doversi preoccupare di un veloce cambio alla 20 Mega. Infatti per essere trasparenti e soprattutto onesti, si sarebbe potuta offrire Alice 4 Mega a 29,95 sempre e comunque, a prescindere dalla linea a 20 Mega.

Dalla settimana prossima cercherò informazioni riguardo alla legittimità  di tale offerta.

Il presidente iraniano blogga.

Da un paio di giorni é disponibile online il blog del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. Sarà  sicuramente interessante seguire ciò che avrà  da dire, inoltre mi pare che Ahmadinejad sia in assoluto il primo presidente ad avere un blog vero e proprio.
Il primo post (08-08-06) descrive la sua storia e quella dell’Iran, parla quindi di monarchia, di Khomeini e degli anni in guerra contro il nemico iracheno.
Non so e non riesco a capire se dietro la tastiera ci sia veramente Ahmadinejad o qualche suo dipendente.

Non mi sembra che i media abbiano reagito in modo particolare alla notizia, l’unica che ho letto é stata quella ufficiale redatta da Reuters, altrimenti il nulla.
Non so se ne esistano altri, ma mi pare che questo blog sia il primo creato da un presidente.
La traduzione inglese lascia a desiderare, basta leggere la domanda del “polling”:
Do you think that the US and Israeli intention and goal by attacking Lebanon is pulling the trigger for another word war?

Se qualcuno ha più informazioni riguardo ad una futura Word War, é pregato d’inviarmele.

La rete sociale avanza in Iran

Oggi l’Iran é lo stato medio-orientale con il più alto numero di blogger. Uno dei più famosi é sicuramente Hoder Hossein Derakhshan, che dal 2001 scrive sul suo blog i.hoder (persianoinglese).
Derakhshan é uno dei primi blogger iraniani che ha intuito il funzionamento sociale della rete e grazie a questo mezzo ha iniziato a diffondere idee di rivoluzione sociale contro i Mullahs, argomento considerato da sempre forte tabù politico.
Proprio a causa delle sue idee e dei suoi messaggi Derakhshan é diventato una sorta d’eroe popolare in Iran.

Essendo il blog un sistema d’informazione utilizzato dalle giovani generazioni, appare chiaro che i suoi messaggi si siano diffusi a macchia d’olio all’interno degli istituti scolastici e nelle università , dando moto ad un effetto domino devastante, che ha fatto vedere la luce a 700.000 nuovi blog in poco tempo, certamente non tutti di natura politica.
Nonostante i suoi successi, Derakhshan rimane molto critico a riguardo e non vede ancora attraverso i blog una reale opposizione politica, anche perché molti blog parlano d0argomenti privati che con la politica proprio non hanno nulla a che fare.

Ma c’é un fattore importante: la diffusione di dati privati é contro l’ideologia dello stato iraniano e di conseguenza si scontra con la società , la cultura tradizionale e chiaramente la politica.
Derakhshan definisce i blog in Iran come “allenamenti per l’individualità , un luogo dove i giovani iraniani imparano a comunicare. Secondo i suoi dati circa il 35% delle persone che scrivono sono donne, che attraverso la rete cercano di creare una comunità  di persone che si batta contro il problema della discriminazione femminile.
Ci si aspettano comunque delle reazioni negative da parte del governo, che già  nel 2004 arrestò un giornalista iraniano a causa delle sue critiche politiche sul blog omemarian.blogspot.com.

Esattamente come in Cina (e purtroppo tanti altri stati), tutto questo conferma che la rete fa paura ai sistemi, perché crea consapevolezza e diffonde conoscenza, due elementi importanti perché si attivino determinati processi democratici.
Da alcune settimane in Iran é stato attivato un centro informatico, dedicato appositamente al filtraggio di contenuti politici e di pagine web.

Chiaramente il blog di Derakhshan é da tempo irraggiungibile dalla rete iraniana e anche tutti gli altri blog, che non sono conformi al pensiero del governo iraniano hanno vita dura.