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Il presidente iraniano blogga.

Da un paio di giorni é disponibile online il blog del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. Sarà  sicuramente interessante seguire ciò che avrà  da dire, inoltre mi pare che Ahmadinejad sia in assoluto il primo presidente ad avere un blog vero e proprio.
Il primo post (08-08-06) descrive la sua storia e quella dell’Iran, parla quindi di monarchia, di Khomeini e degli anni in guerra contro il nemico iracheno.
Non so e non riesco a capire se dietro la tastiera ci sia veramente Ahmadinejad o qualche suo dipendente.

Non mi sembra che i media abbiano reagito in modo particolare alla notizia, l’unica che ho letto é stata quella ufficiale redatta da Reuters, altrimenti il nulla.
Non so se ne esistano altri, ma mi pare che questo blog sia il primo creato da un presidente.
La traduzione inglese lascia a desiderare, basta leggere la domanda del “polling”:
Do you think that the US and Israeli intention and goal by attacking Lebanon is pulling the trigger for another word war?

Se qualcuno ha più informazioni riguardo ad una futura Word War, é pregato d’inviarmele.

La rete sociale avanza in Iran

Oggi l’Iran é lo stato medio-orientale con il più alto numero di blogger. Uno dei più famosi é sicuramente Hoder Hossein Derakhshan, che dal 2001 scrive sul suo blog i.hoder (persianoinglese).
Derakhshan é uno dei primi blogger iraniani che ha intuito il funzionamento sociale della rete e grazie a questo mezzo ha iniziato a diffondere idee di rivoluzione sociale contro i Mullahs, argomento considerato da sempre forte tabù politico.
Proprio a causa delle sue idee e dei suoi messaggi Derakhshan é diventato una sorta d’eroe popolare in Iran.

Essendo il blog un sistema d’informazione utilizzato dalle giovani generazioni, appare chiaro che i suoi messaggi si siano diffusi a macchia d’olio all’interno degli istituti scolastici e nelle università , dando moto ad un effetto domino devastante, che ha fatto vedere la luce a 700.000 nuovi blog in poco tempo, certamente non tutti di natura politica.
Nonostante i suoi successi, Derakhshan rimane molto critico a riguardo e non vede ancora attraverso i blog una reale opposizione politica, anche perché molti blog parlano d0argomenti privati che con la politica proprio non hanno nulla a che fare.

Ma c’é un fattore importante: la diffusione di dati privati é contro l’ideologia dello stato iraniano e di conseguenza si scontra con la società , la cultura tradizionale e chiaramente la politica.
Derakhshan definisce i blog in Iran come “allenamenti per l’individualità , un luogo dove i giovani iraniani imparano a comunicare. Secondo i suoi dati circa il 35% delle persone che scrivono sono donne, che attraverso la rete cercano di creare una comunità  di persone che si batta contro il problema della discriminazione femminile.
Ci si aspettano comunque delle reazioni negative da parte del governo, che già  nel 2004 arrestò un giornalista iraniano a causa delle sue critiche politiche sul blog omemarian.blogspot.com.

Esattamente come in Cina (e purtroppo tanti altri stati), tutto questo conferma che la rete fa paura ai sistemi, perché crea consapevolezza e diffonde conoscenza, due elementi importanti perché si attivino determinati processi democratici.
Da alcune settimane in Iran é stato attivato un centro informatico, dedicato appositamente al filtraggio di contenuti politici e di pagine web.

Chiaramente il blog di Derakhshan é da tempo irraggiungibile dalla rete iraniana e anche tutti gli altri blog, che non sono conformi al pensiero del governo iraniano hanno vita dura.