Da ieri é online il tanto discusso WikiaSearch, il motore di ricerca creato da Jimmy Wales, nato con lo scopo di contrastare Google & Co.
Sono passati più di dodici mesi dall’annuncio di Wales, all’epoca il progetto era stato nominato Wikiasari e i risultati sono visibili oggi su http://alpha.search.wikia.com.
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E rieccoci qua a riscrivere di old e new media.
Il modo migliore per iniziare é cercando di rivedere quello che é successo durante tutto il 2007, l’anno che secondo me ha consacrato il successo del termine Web 2.0, parola che ha preso il sopravvento su tutto quello che é la rete, portali online, reti sociali e semplici siti web.
Si é spesso parlato di una rete in sostituzione ai classici canali mediatici, come radio e televisione. Si può affermare che il 2007 é stato l’anno della svolta definitiva, dove radio, televisioni e stampa sono diventate totalmente dipendenti da internet, sia per la ricezione ma soprattutto per la diffusione delle informazioni. Per i media classici la rete é diventata un mezzo insostituibile, ma al tempo stesso un arma a doppio taglio, basta ricordare quello che é avvenuto con il Vaffa-Day di Beppe Grillo. Non é un caso che ci siamo ritrovati davanti a fortissime discussioni sulla censura della rete in Italia e in tutta l’Europa. Per non parlare poi della censura applicata nel resto del globo, a favore di questo o quel governo, da parte di Google, Yahoo e compagnia bella.
I casi di censura più tristi si sono verificati in Cina, Iran e Birmania, soprattutto a scapito di blogger dissidenti. RSF ha criticato pesantemente l’attuazione della censura da parte del governo cinese, soprattutto in vista dei prossimi giochi olimpici.
Per quello che riguarda le reti sociali, due sono i servizi esplosi durante il 2007, Facebook e MySpace, che hanno ampliato il loro raggio d’azione localizzandosi in termini geografici e di linguaggio. Purtroppo parallelamente al loro successo sono avanzate numerose critiche ai due servizi, soprattutto per ciò che riguarda la pedopornografia e lo scorretto utilizzo dei dati personali a fini pubblicitari.
Non é stato solo l’anno di Facebook. Per la prima volta nella storia informatica ci si é trovati davanti ad un fenomeno di massa in grado di coinvolgere virtualmente milioni di persone. Second Life é diventato l’esempio di come la teoria sui mondi paralleli sia in grado d’integrarsi perfettamente all’interno della rete. Ma Second Life, nonostante l’enorme massa di seguaci, é stato un fenomeno temporaneo, forse la vera ed unica bolla del Web 2.0. Le attese sono state troppo alte e quando le aziende e i partiti politici hanno cominciato ad acquistare terreni virtuali il mondo di Second Life ha cominciato a spopolarsi. Second Life inoltre si é trovata a combattere contro il curioso mondo del copyright virtuale. Per quanto ridicolo, sono decine le aziende che hanno fatto causa alla Linden Research per motivi di contraffazione virtuale.
Su Second Life le “Addas” non vanno bene.
Ma giacchà© siamo in tema di copyright, come non parlare del DRM, la protezione digitale musicale. Il 2007 si é concluso lasciando alle spalle decine di utenti P2P davanti ai giudici e dietro alle sbarre, con migliaia di dollari da pagare alle grandi major. Il discorso però non é ancora terminato e andrà sicuramente avanti per tutto il 2008 e forse oltre. Apple e Universal Music hanno scosso il mondo della musica annunciando il loro divorzio dal DRM, ma sono ancora tante le aziende che puntano sulla protezione audio e video. Ma il discorso sul DRM non si limita più solo alla pirateria derivata dal P2P, ma anche alla diffusione dei contenuti attraverso portali come YouTube o DailyMotion, servizi oramai in grado di devastare tutto il mercato audio e video.
Non per ripetermi, ma visto che parliamo di YouTube non possiamo non parlare delle convergenze derivate da questa tecnologia. Esattamente come dicevo all’inizio, televisioni e stampa sono oramai totalmente dipendenti dalle tecnologie offerte dalla rete, non é infatti un caso che per contrastare la forza di Internet siano stati lanciati servizi praticamente identici. Tutti i più grandi media, Corriere, Repubblica, La Stampa, ma anche Mediaset e Rai, offrono servizi di video streaming sui loro siti, farne a meno significherebbe perdere un treno difficile impossibile da riprendere.
Per concludere posso tranquillamente affermare che il 2007 é stato l’anno che ha fatto partire il crollo del controllo dell’informazione. Non basta più ammazzare o corrompere un giornalista, la rete e in grado di deviare il tutto. Non é un caso che proprio nel 2007 si siano battuti tutti i record riguardo alla censura. La rete spaventa chi non la conosce ed é troppo vasta per poter essere controllata. L’unico modo é proprio quello di staccare la propria nazione da ogni collegamento con l’esterno. I mezzi sono differenti ma il risultato é lo stesso. La Cina utilizza un mega firewall insieme con uno squadrone di migliaia di cyber-poliziotti, la Birmania e l’Iran staccano fisicamente i cavi in uscita dal loro paese. Ma la tecnologia avanza e con i sistemi wireless diventa sempre più difficile tenere informazioni e informatori sotto controllo. Speriamo di non vedere battere questo triste record nel 2008.
L’ho scritto ieri, ora é ufficiale.
Dal blog di Gmail:
For the past few years, we’ve offered POP access, which is similar to IMAP but lacks one critical feature: your changes made on other devices aren’t seen in Gmail when you log back in. Instead you are presented with a list of unread mail, and you must re-read and re-sort everything. For this reason, as soon as I started at Google, IMAP was one of the first things I asked about. Since then, I’ve seen countless blog posts, requests, chats, and just about everything else asking, “Are you guys ever going to do IMAP?” Well now I can say: Yes. Yes, we are doing IMAP. In fact, we are doing it for you for free on all devices and platforms.
Dal “What’s new” di Gmail
Just launched!
Free IMAP
Sync your inbox across devices instantly and automatically. Whether you read or write your email on your phone or on your desktop, changes you make to Gmail will be seen from anywhere you access your inbox. Don’t fret if you don’t see “IMAP Access” yet under the Settings menu. We’re rolling it out to everyone over the next few days.
Una bella notizia dal servizio mail di Google: Gmail supporterà presto l’IMAP, affiancandolo al classico protocollo POP.In questo modo sarà possibile la sincronizzazione bidirezionale di mail e cartelle tra il proprio client e il servizio online.
Google non ha ancora confermato la notizia in maniera ufficiale, ma ha semplicemente dichiarato che IMAP é una funzionalità desiderata da molti utenti, inoltre sono molte le persone che dichiarano d’aver già visto apparire le opzioni IMAP sul proprio account Gmail. Se aggiungiamo anche che le funzionalità IMAP di Gmail vengono descritte sul sito di supporto agli utenti, si può tranquillamente affermare che nel giro di pochi giorni tutti saranno finalmente in grado di utilizzare le nuove funzionalità .
Primi commenti riguardo l’acquisizione di Jaiuku.
Steve Rubel:
To clarify, I give Twitter 45 days to be sold. My pick? Yahoo. Reason – Yahoo is focusing on developers and Twitter’s API is attractive.
This is a good purchase for Google. Add it onto their new social network that’s coming (Orkut 2.0) and Google just made a major move against Facebook.