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Riflessioni apolitiche

Possibile che in questo paese, con chiunque tu ti metta a parlare si finisce sempre con un “sei di destra o di sinistra”?
Possibile che subito dopo una critica fatta agli atti di un qualsiasi governo, si venga immediatamente marchiati con lo stampino di fasciocattocomunistanarchico?
Possibile essere così arroganti e presuntuosi da pensare che questi universitari, liceali, docenti, madri e bambini siano solo e semplicemente degli strumentalizzati politici, disinformati e anche degli aizzatori di folle?
Questa estate i giornali scoprivano la scomparsa dell’opinione pubblica, e allora noi cari cittadini, come in un lunedì da totocalcio, tutti a dire che era vero, che la gente non s’interessa piຠdella politica, che i giovani non hanno più voglia di fare niente, etc. etc. Ora che l’opinione pubblica pare tornata, soprattutto quella bella dei nostri studenti italiani e dei loro genitori, tutti addosso, sono degli ignoranti, facinorosi, di sinistra ma soprattutto disinformati.
Allora chiedo a tutti quanti, su questo blog, fatemi capire una cosa buona di questo maledetto taglio trasversale al sistema scolastico, che tocca tutti, a partire da quelli che hanno figli come me ma che ancora a scuola non vanno, fino ad arrivare quelli che hanno i figli che all’università  ci vorranno andare tra qualche anno.
Cambiamo tema, ho parlato diverse volte del telelavoro, sento Brunetta che parla di tornelli per obbligare pm e magistrati a stare in ufficio.
Parlavo di tutto questo con un collega. Stesso discorso. Governo del fare o del non fare?
Io invece dico che ci si trova davanti a governi del fare male o del non fare nulla.
Non si va mai alla fonte del problema, ma si cerca di arginare e migliorare la fine.
Il dipendente, che stia in casa o in ufficio, può comportarsi bene o male, ma questa é un discorso che vale sia per il settore pubblico sia per quello privato.
Se lavori in un ambiente poco stimolante, che sa di vecchio, dove si vive appoggiati ai famosi “baroni”, dove esistono strutture gerarchiche tramandate dal peggior medio evo, allora si possono mettere i tornelli, anche doppi, ma il risultato non cambia. Allora perchà© non stabilire dei tetti minimi “reali” di pratiche da gestire, obiettivi renumerati condivisi tra più dipendenti, affinchà© la concorrenza si crei in maniera chiara e trasparente? Banalizzo il problema? Semplicizzo una crisi che ci portiamo da anni sulle spalle? Può essere, ma io non sono il GOVERNO e non ho i suoi mezzi, e adesso sarò io a risultare arrogante e presuntuoso, ma cerco di ragionare sul problema della poca produttività  e dell’assenteismo puntando alla base e non alle parti terminali dei problemi.
Sono stanco di sentire che questo é il governo del fare, perchà© ripeto ancora, diventando forse patetico, tra il fare tanto male e il non fare, personalmente non sono ancora in grado di decidere la migliore delle due ipotesi. Se camminate per strada tra una cacca fresca e una cacca fredda e dura cosa preferireste schiacciare? Quella fredda e dura? Ma non rimane sempre e comunque cacca?

ORDINE, CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Leggo le proposte del ministro Gelmini.

Sono sempre stato a favore della reintroduzione del grembiule nelle scuole. Si tratta di una questione di appartenenza sociale. A scuola tutti uguali, a prescindere dalle disponibilità  economiche delle famiglie.
Vi é la disponibilità  di alcune case di moda a cimentarsi con la divisa scolastica

Favorevole anche alla reintroduzione dell’educazione civica, che cosà­ andrebbe chiamata, perchà© in Italia e proprio l’educazione che manca.
La materia però non si chiamerà  più così, ma Cittadinanza e Costituzione.

Riparte quindi la scuola italiana, con i nostri ragazzi con grembiuli firmati Dolce& Gabbana e con un forte senso dell’essere cittadino italiano di primo ordine. La Costituzione invece sarà spiegata da professori precari, che piangeranno durante la lettura dell’articolo 1.