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Archives for : Politicamente rete

La trasparenza americana

Ho scoperto Legistorm, un sito/database che mostra tutte le spese di viaggio dei dipendenti del congresso americano. In più vengono messi in vista anche tutti gli introiti derivanti da lavoro non politico, il lavoro delle mogli, il posto lavorativo che occupavano prima d’entrare nel congresso.

Trasparenza pura.

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La soluzione di tanti problemi: il telelavoro

In riferimento al post scritto da Stefano Quintarelli:

Certamente situazione economica, benzina, ma anche telelavoro, forse.

Senza forse, si tratta sicuramente di telelavoro.
La Sun Microsystems (storia ripresa anche da USAToday.com) ha fatto due calcoli:

  • A casa un dipendente utilizza in media per lavorare 64 watt, contro i 130 usati in ufficio.
  • Il fenomeno del “pendolarismo” é responsabile del 98% della produzione di CO2 di ogni singolo dipendente.
  • Lavorare da casa 2 giorni e mezzo la settimana fa risparmiare 2 settimane e mezzo di tempo normalmente utilizzato solo nel tragitto lavorativo.
  • Le stesse ore di lavoro, svolte però da casa, portano ad un risparmio di circa 5400 kilowatt/h all’anno

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Indignati 2

Il parlamento europeo blocca la presa delle impronte digitali ai nomadi. Lo stop à© chiaro, si tratta di discrimanazione razzista. Le direttive europee sono facili da capire anche per dei somari,  perchà© dice chiaramente che non é possibile riservare un trattamento diverso su base etnica.

Ed ecco subito arrivare le prime reazioni:

Maroni 1 – “Siamo indignati per il provvedimento votato dal parlamento europeo”
Maroni 2 – “Sono indignato e rattristato dalla risoluzione votata a Strasburgo”
Frattini – “Sono indegne le accuse di razzismo”

Come dicevo ieri, basta dire sono indignato per far credere che sono sempre gli altri a sbagliare, tutta l’Europa contro eppure sono loro che si indignano.

La piຠgrande oratrice d’Italia

Maria_Rosaria_Carfagna

Repubblica: Ma in questi giorni di gossip su tutti i giornali, di intercettazioni sussurrate a mezza bocca, in cui il suo nome é stato accostato alle cose più turpi, ha mai avuto la tentazione di mollare tutto e andarsene?

L”oratrice: “Mi chiede se ho pensato di dimettermi? Mai sfiorata da quest’idea, ci mancherebbe altro! Io penso a fare il mio lavoro, il lavoro prestigioso a cui sono stata chiamata, cercando di esserne degna, di essere all’altezza”.

Ma che domanda à©?  Come puà³ dimettersi un ministro con tali capacità oratorie?
Bella la biografia in inglese della Carfagna su Wikipedia.

Indignato

Si sente oramai quotidianamente la parola “indignato”, insieme alla faccia di qualche bel politico.
Ci s’indigna sempre per la frase di qualcuno. Basta dire “Sono indignato per…”, per poter smontare decine e decine di argomenti.
Basta indignarsi per dei “vaffanculo” in diretta, davanti a migliaia di persone, per poter distruggere tutto quello che é stato detto prima, in pochissimi secondi.
E noi abbocchiamo, come sempre. Gli crediamo. Se qualcuno dice che Berlusconi é una persona meschina per le sue prescrizioni processuali, per come ha preso possesso delle licenze televisive, per la Carfagna al ministero delle Pari Opportunità , per quello che ha fatto con l’Alitalia durante il periodo elettorale, per la blocca processi che sta per passare, per l’immunità  parlamentare che vuole al posto della blocca processi, e mentre racconta tutto questo, va anche nel dettaglio, raccontando per filo e per segno le motivazioni reali di queste sue affermazioni, ecco che basta dire  “M’indigno per le parole dette” che tutto finisce nel nirvana, pronto per un nuovo ciclo di vita e si ricomincia dall’inizio. Senza risposte e senza soluzioni.
Forse dovremmo cominciare ad essere indignati per essere semplicemente italiani.

Ma come diceva Gaber:
io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono.