Finanza creativa ed economia reale sono due cose differenti, ma in piena globalizzazione e chiaro che camminano assieme.
Le prime ad avvertire la crisi bancaria e finanziaria sono le aziende automobilistiche tedesche.
Prendiamo BMW che giustamente, in vista di una crisi di questo tipo continua a creare dei veri e propri carri armati su 4 ruote, alla faccia del risparmio energetico. Ma non si tratta solo di BMW, ma di tutto il mercato automobilistico in generale.
I prezzi della benzina e del gasolio già avevano iniziato a far cambiare rotta ai consumatori, ora arriva anche la batosta finanziaria per il ceto un po’ più medio, che ha cominciato a risparmiare anche sull’acquisto dei mega SUV.
Ma non si tratta solo delle marche elitarie, Opel ha appena annunciato la chiusura delle linee produttive di Bochum (Astra, Zafira e 5000 dipendenti) e Eisenach (Corsa e 1900 dipendenti) per almeno 1 mese per diminuire la costruzione di almeno 40.000 automobili.
Stesso discorso anche per Ford, Mercedes, BMW e VW (compresa la sua Skoda). Troppo macchine prodotte nei parcheggi, tante SUV, i soldi già erano pochi e ora sono ancora meno, quindi tagli alle produzioni.
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Come già riportato alcuni giorni fa, Google aveva eliminato le pagine tedesche della BMW, che aveva inserito delle doorways per migliorare il ranking all’interno del motore di ricerca.
Oggi siamo alla fine di questa vicenda, la BMW ha rimesso a posto il suo sito, eliminando le parti critiche e Google ha reinserito il tutto nel suo database.
Stesso discorso anche per la Ricoh, che come BMW, era stata prima eliminata e ora reinserita nell’indice.
Matt Cutts rimane in ogni modo critico e conferma la linea dura di Google verso tutti i siti che utilizzano sistemi “truffaldini” per aumentare il ranking. Se fino a pochi giorni fa questi controlli erano effettuati esclusivamente su siti in lingua inglese, adesso verranno fatti anche per il tedesco, il francese, lo spagnolo, il giapponese, il cinese, il coreano, l’olandese, il russo e il polacco.
Per eliminare qualsiasi dubbio, Matt Cutts ha tradotto le Google Quality Guidelines in tutti i linguaggi sopra menzionati, così nessuno potrà più dire “Io non lo sapevo”.
Aggiungo un dettaglio interessante. BMW ha in parte approfittato di tutta questa discussione. Osservando i dati bmw.de su Alexa.com (il tutto con le dovute riserve), possiamo vedere come il traffico verso il sito tedesco, sia esploso durante gli ultimi giorni.