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Archives for : IDontKnowZine

Internet cambia! Cambia anche l’e-commerce?

E-commerce

Internet si sta trasformando anzi, questo concetto, va visto sotto un’altra perspettiva. Il mercato, quindi gli utenti, attraverso le loro abitudini (ma anche queste cambiano con il tempo) stanno trasformando internet, che prende sempre più la forma di un “media” che si adatta alla velocit delle nostre azioni quotidiane. Questo non vale solo per l’informazione ma anche per il commercio puro che, secondo me, non riesce a adattarsi alle richieste del Web 2.0. Al contrario, la pubblicità  sta riuscendo invece ad adeguarsi a questo nuovo fenomeno. La pubblicità  classica e disturbatrice, quella televisiva e statica che vediamo giornalmente su riviste e quotidiani, si trasforma. Sta diventando più interattiva e s’integra sempre più verso contenuti esterni. Non che questo mi faccia piacere, ma basta vedere la presenza pubblicitaria negli attuali film e all’interno dei nuovi videogiochi.
Il commercio invece rimane fuori dai giochi e, a quanto sembra, non ha un grosso interesse nell’entrare a far parte di questa trasformazione mediatica. Sono pochi gli esempi d’interazione attiva con i clienti. Uno su tutti Ebay, che riesce appunto a trasformare l’acquisto in un momento reale e vivo per l’utente. Quest’ultimo, infatti, ha la possibilità  di rilanciare un’offerta sul prezzo e al tempo stesso controllare quello che offre una concorrenza vera.
Un nuovo termine é stato coniato in USA per indicare questa sperata trasformazione, “Live-Commerce”. Termine che indica un veloce e diretto scambio commerciale e che offre per tutti i commercianti, dalla piccola bottega al grossista, una reale possibilità  di rilancio e sviluppo.

Wikipedia: non piຠaperta come prima

Wikipedia

In giro si trovano in momento parecchie discussioni riguardo all’obbligo d’iscrizione su Wikipedia se si desidera scrivere un nuovo articolo. Per il momento il tutto é valido solo per la versione inglese dell’enciclopedia libera.
Queste sono le conseguenze di un articolo che riguarda il famoso giornalista americano John Seigenthaler. Lui stesso, consultando la sua biografia sul sito Wikipedia, si é accorto di un grosso errore. Secondo l’articolo, Seigenthaler era coinvolto nella tragica vicenda dell’omicidio del presidente americano Kennedy.
Seigenthaler, oggi 78enne, decide quindi d’utilizzare i media classici, in questo caso il quotidiano USA Today, per far partire una critica pesante sull’articolo disponibile in rete.
L’eco di tutti gli altri media non si fa attendere. Si muove addirittura la CNN, che riesce a far mettere sulle difensive il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales.

Questo é solo uno degli episodi che fanno accentuare l’oramai eterna discussione sulla qualità  degli articoli di Wikipedia. Già  lo scorso ottobre, Wales si dichiarò molto deluso dalla qualità  d’alcune biografie, come quella sul fondatore della Microsoft Bill Gates e quello dell’attrice Jane Fonda. Nonostante le pagine di questi articoli siano state sempre ben visitati e “linkati” spesso dagli utenti, secondo l’opinione di Wales “sono immondizia illeggibile” e che quindi non rientrano nella strategia Wikipedia di superare per qualità  e attualità  l’enciclopedia Britannica.

Secondo l’analisi di Wales, anche l’articolo su Seigenthaler crea seri dubbi sulla qualità  di Wikipedia. Quest’articolo era stato creato inizialmente da un utente anonimo, per poi essere modificato é controllato. Purtroppo i controlli sono stati eseguiti solo a livello ortografico e di forma, tralasciando quindi la parte dove viene affiancata pesantemente la figura di Seigenthaler alla vicenda Kennedy. L’articolo si trova su parecchie altre pagine internet e paradossalmente nessuno si é mai accorto del grave errore.

Questa storia é stata quindi la classica goccia che fa traboccare il vaso e la conseguenza é stata quella di bloccare la scrittura di nuovi articoli da parte di utenti non registrati e quindi anonimi. Ora per scrivere un nuovo testo bisogna essere registrati al sistema Wikipedia. Per questa tipologia di utenti rimane ad ogni modo la possibilità  di correggere e rivedere articoli già  esistenti.

Wales reputa questo cambiamento della struttura una sorta d’esperimento, che ha come scopo principale quello d’eliminare una gran massa di lavoro ai correttori volontari. Wales assicura inoltre di continuare a credere nella struttura degli articolisti anonimi e che la gran parte degli articoli scritti da questi sono e rimangono di buona qualità .

Per molti utenti Wikipedia, soprattutto in USA, dopo questa vicenda é cominciata a venir meno tutta la filosofia che sta dietro ai contenuti Wiki.
Ci si trova davanti a due tipologie di problemi.
Il primo riguarda l’errore stesso, il secondo riguarda il problema legale dovuto all’errore.
Quali dovrebbero essere quindi le soluzioni da applicare?
1 – Per prima cosa ogni utente deve capire e convivere con un banalissimo principio: “gli errori non si possono evitare”. Wikipedia non é creata da onniscienti ma da persone normali.

2 – Gli articoli dovrebbero essere provvisti di un semplice sistema di valutazione. Se io leggo un articolo e noto un errore, non sempre ho il tempo di correggere il tutto, soprattutto quando si tratta di testi complicati e da valutare in modo assolutamente oggettivo.
Un conto é vedere errori del tipo “1+1=3″, in questi casi fare una correzione é semplice, ma correggere grossi testi diventa un lavoro impegnativo. Sarebbe interessante quindi poter dare la possibilità  di segnalare gli errori, potendo magari indicare graficamente la parte del testo errato. Oggi esiste gia la possibilità  di lasciare un commento ma non penso che questo basti ad accelerare il processo di rivisitazione di un articolo.

Per ciò che riguarda la parte legale, la cosa diventa effettivamente complicata e forse impossibile da gestire.

Era chiaro. Licenziamenti dopo l’acquisizione Macromedia

Adobe vs. Macromedia

Si sa, le azioni Macromedia non sono più scambiate in borsa. Questa era la prima conseguenza dell’acquisizione Macromedia, che si é conclusa il 3 dicembre 2005, da parte di Adobe.
Adobe annuncia con un documento ufficiale, che l’integrazione delle due aziende é alle porte, che comprende quindi la fusione dei reparti e di tutta l’infrastruttura tecnologica.
Come anticipo per il futuro nei confronti dei suoi clienti, Adobe ha cominciato ad offrire “bundles” dei suoi prodotti insieme con quelli Macromedia.
Come preannunciato nel titolo di quest’articolo, Adobe ha già  programmato notevoli licenziamenti e spostamenti dei dipendenti inglobati. I piani di quest’azione saranno resi pubblici il prossimo 15 dicembre, dove verranno mostrati i bilanci degli ultimi quattro mesi (fonte Infoworld).
Le prime persone a dover lasciare le scrivanie vuote saranno quelle che occupano posizioni già  utilizzate all’interno d’Adobe.
Pierre van Beneden, Vice-Presidente EMEA dell’Adobe, dichiara inoltre che alcuni dipendenti saranno incentivati a spostarsi all’estero, in paesi come il Regno Unito e nell’Europa dell’est, per aumentare la posizione di dominio d’Adobe in questi mercati.
Il simbolo Macromedia sparirà  per sempre dal mercato, dove Adobe aumenterà  la presenza dei suoi prodotti, che da trenta passerà  a settanta.

Ajax non Mastrolindo

Ajax

Girando qua é la per la rete ho raccolto diversi link, sicuramente utili, per chi vuole conoscere un pò questa nuova tecnologia.
Ve li posto:

Tutorials:
Rasmus’ 30 second AJAX Tutorial
Per le persone che hanno poco tempo.

How To: Learn AJAX in 20 minutes
Tutorial di George A. Papayiannis. L’esempio funziona solo con Firefox, se volete farlo funzionare anche con IE dovete mettere mano al codice JavaScript.

Take Command with AJAX
Un buon tutorial Ajax di Stoyan Stefanov.

AJAX – information and tutorials
Una collezione di tutorial e articoli.

AjaxTags
Sommario dei Tag Ajax.

xajax PHP Class Library
Bibilioteca Opensource scritta in PHP, che grazie al suo utilizzo, permette una veloce realizzazione di applicazioni Ajax.

Interessanti da leggere
AJAX & Interface Design
Scritto da Luke Wroblewsky.

Ajax: A New Approach to Web Applications
Scritto da Jesse James Garret.

Ajax Mistakes
Scritto da Alex Bosworth.

What’s Wrong With Ajax?
Scritto da Dan Grossman.

Top 10 Ajax Applications (Part 1)
Scritto da Dan Grossman.

Top 10 Ajax Applications (Part21)
Scritto da Dan Grossman.

18 New Ajax Programming Patterns
Scritto da Michael Mahemoff.

Esempi d’applicazioni Ajax
Rico
Ottimi esempi che dimostrano le potenzialità  di Ajax.

AJAX, Javascript and PHP Examples
Piccole ma belle applicazioni Ajax. Qua trovate esempi su “Multi List Drag and Drop”, “Signup Check” e altro.

BBC News RSS Reader example
Un esempio di RSS Reader Ajax, scritto da Nigel Crawley.

Backbase – Ajax Demos
Backbase sviluppa tool per lo sviluppo di applicazioni Ajax.

Writely
Editore di testo online che permette l’accesso simultaneo di più autori allo stesso documento.

Tools
AJAX-S
Uno slideshow programmato da Robert Nyman basato su tecnologia Ajax.

S6: Synchronized S5 S5 + AJAX = S6
S6 é uno altro sistema slideshow. Programmato da Carsten Bormann.

S5Easy
Altro sistema slideshow programmato da Simon Brà¼chner.

dojo – the browser toolkit
Dojo permette di seguire ogni singola richiesta Ajax tramite “callbacks”. Nel momento in cui l’utente preme il tasto “back” del browser, i callbacks vengono eseguiti.

Kiko
Un bel calendario online.

Remember The Milk
Un organizer online.

AJAX Debugging with Greasemonkey
Uno script che permette si tracciare le richiese XMLHttpRequest.

Simple Ajax Toolkit
Tools per lo sviluppo di applicazioni Ajax. Open Source.

Ajax Toolbox
Altri tools di sviluppo Ajax.

Ajax spell checker
Come dice lo stesso nome, uno spell checker basato su tecnologia Ajax.

Tooltip.js
La nuova generazione di “Tooltips”, che permettono d’essere stilizzati a piacere.

Opera Platform
Con questo kit per sviluppatori, Opera desidera spingere lo sviluppo d’applicazioni Ajax per cellulari.

Blogs
Ajaxian
Di Ben and Dion.

Ajax Blog
Tecniche HTML, JavaScirpt e XML per Web 2.0.

AjaxDeveloper.org
News per sviluppatori Ajax.

Software As She’s Developed
Blog e Podcast di Michael Mahemoff.

Alice nel paese delle banane

Paginegialle
Ho una pessima abitudine, prima di andare a letto accendo sempre l’ultima sigaretta é navigo ancora un pò in rete, questo mi aiuta a prepararmi alla giornata che si appresta ad arrivare. Questa sera finisco su ZetaVu, il blog di Vittorio Zambardino.
Su ZetaVu, il 03.12.2005 é stato scritto un piccolo articolo sul nuovo sistema TvIP d’Alice, che personalmente ho trovato un po’ superficiale, ma non credo che il signor Zambardino volesse andare nei dettagli del sistema. Dopo, sempre sullo stesso blog, leggo un altro articolo, che invece giudico noioso, ma non tanto per il contenuto scritto da Vittorio Zambardino, ma per le emails trascritte e ricevute da quest’ultimo.
Sono stanco di leggere email di gente che si lamenta della Telecom e di tutte le sue offerte.
- Quali sono le soluzioni? Siamo noi a generare il mercato e in parte anche il monopolio. L’unica soluzione é divulgare la conoscenza di sistemi differenti. Oggi con il VoIP si sta già  dando un forte colpo al monopolio della rete fissa Telecom, ma purtroppo non siamo abbastanza veloci. Telecom é più veloce di noi, perché si fa forte delle nostre lacune a livello tecnologico.

Sono stanco di leggere “Sono ingegnere informatico, cliente Fastweb e direttore marketing di una azienda.
Credo di conoscere la materia.

àˆ anche grazie a queste persone che ci troviamo in questa situazione. Ho abitato, studiato e lavorato per 12 anni in Germania e non ho mai sentito frasi del genere. Sono sempre i fatti che contano. Noi in Italia, nelle aziende, discutiamo oramai solamente dei livelli contrattuali e dei titoli di studio.

Sono stanco di leggere “Quando misura la componente innovazione cerchi di conoscere ciò che offre la concorrenza
Se una persona é in grado di leggere un articolo su un BLOG, é sicuramente in grado di cercare da solo con GOOGLE ciò che offre la concorrenza. Concorrenza fatta da chi poi? Da Fastweb? Che ha dovuto ricevere finanziamenti statali, quindi pagati con le nostre tasse, per aumentare la capillarità  della rete? Teoricamente abbonandomi a Fastweb pago due volte.

Sono stanco di leggere “Le partite di calcio e il resto sono in streaming già  da un po’. Ci sono canali gratuiti (LEGALI) di cui non parlate.Forse perchà© quando non c’é lo sponsor non prendete i soldi?
La domanda da farsi é un altra. Perché guardare il calcio? Bisogna smettere di guardare il calcio.

Ripeto, l’unico sistema per cambiare realmente le cose é la diffusione della conoscnza. Smettiamola di parlare dei costi ADSL, che nel resto d’europa é più veloce e costa meno. Oramai l’ADSL é una tecnologia destinata a morire. Oggi bisogna dire che in America, in Germania e in Inghilterra ci sono già  città interamente coperte con rete Wi.Fi e Wi.Max, mentre da noi hanno appena iniziato un progetto pilota ad Arezzo.

Non si può eliminare un monopolio se non si ha la conoscenza di ciò che avviene fuori dalle nostre quattro mura e se non si riesce ad eliminare quel modo d’essere abitudinario che ci contraddistingue.
Buona notte.