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Google aumenta il suo predominio

ComScore ha pubblicato alcuni dati che dimostrano il predominio in USA da parte di Google. Rispetto allo scorso anno, le ricerche in rete attraverso Google, da parte degli utenti americani, sono cresciute del 6%, arrivando così al 42,3%. Chiaramente se da una parte Google guadagna, dall’altra qualcuno deve perdere. Yahoo passa quindi dal 31,1% al 27,6%, mentre MSN scende dal 16,3% al 13,5%. Rispetto al mercato europeo, in Inghilterra Google arriva ad avere una quota d’utilizzo del 74% (fonte WebSideStory), in USA il mercato é ancora in movimento. Anche in Germania Google rimane l’incontrastato vincitore, con una quota d’utilizzo che supera l’84% (fonte Webhits.de).

I CEO delle aziende IT sono più ricchi

Chi non ricorda gli anni d’oro del 1999 e del 2000? Le aziende IT navigavano nell’oro, i dipendenti erano pagati bene e i direttori non badavano a spese. Insomma, non si stava male. Poi arrivò il crollo della New Economy, con i suoi fallimenti e i licenziamenti. Non era difficile vedere persone, che poco prima coprivano importanti ruoli aziendali, andare in giro a mendicare un posto di lavoro.
Sembra che i gloriosi anni d’oro siano tornati, ma solo per i CEO delle grosse aziende IT.
Terry Semel, CEO di Yahoo, negli ultimi due anni ha guadagnato con le sue azioni circa 400 milioni di dollari. Nel 2003 Semel possedeva “solamente” 25,4 milioni.
John Tompson, a capo della Symantec, l’azienda produttrice di Software Antivirus più famosa al mondo, ha triplicato i suoi guadagni rispetto allo scorso anno, arrivando nel 2006 a possedere circa 69 milioni di dollari. Tutto questo grazie alle azioni della Symantec, che sono aumentate del 118% negli ultimi due anni.
John Chambers, CEO della Cisco, non é da meno. Grazie alla vendita delle sue azioni, nel 2005 si é portato a casa circa 61 milioni dollari. Nel 2004 aveva guadagnato solo 38 milioni.
La stampa americana riporta che i CEO delle 150 aziende più importanti e grosse della Silicon Valley, attraverso la vendita delle loro azioni, hanno guadagnato 1,55 miliardi di dollari. Questo é un aumento del 50% rispetto al 2003 e del 177% rispetto al 2002.
Il tutto può effettivamente rappresentare un certo ottimismo per il futuro, ma non posso non esprimere qualche serio dubbio.
A parte qualche raro esempio, l’offerta di stock options ai propri dipendenti era molto diffusa, ma dopo il botto del 2001, queste possibilità  vengono sempre più spesso offerte solo ai livelli più alti delle piramidi aziendali. Questo é quello che avviene in USA, in Italia le aziende che offrono queste possibilità  si possono contare sulla punta delle dita.
Certamente queste notizie aumentano l’ottimismo popolare, soprattutto quello del settore, ma non bisogna dimenticare che in Europa, il settore IT ha ancora reali difficoltà . Qualche segnale positivo arriva dalla Germania, che ha una vecchia tradizione informatica, dalla Francia, che continua ad investire in processi innovativi e dalla Gran Bretagna che si affida all’alleanza con le aziende americane. L’Italia? La domanda rimane aperta.

Yahoo aiuta la dittatura cinese.

Dotcomunism
Si é parlato tanto di Google e della sua censura in Cina ma come si comporta la concorrenza?

RSF ha rilasciato notizie preoccupanti riguardo alla cooperazione tra Yahoo e il governo cinese.
Yahoo ha fatto qualcosa di sconcertante, offrendo tutti i dati personali del reporter Li Zhi al governo cinese. Li Zhi é stato condannato nel 2003 ad otto anni di prigione per aver criticato, attraverso internet, la corruzione all’interno del sistema burocratico cinese.

Se le aziende, nate con lo scopo di diffondere informazioni e contenuti, diventano un mezzo di controllo del governo, ci si ritrova con un blocco totale dell’informazione.
La censura può essere in parte aggirata, certamente con tutti i pericoli che si hanno all’interno di una dittatura, ma quando i mezzi offerti diventano subdole trappole per carpire gli interessi delle persone, ci si trova davanti ad un problema totalmente differente e pericoloso.
Google & Co. sono in grado di fornire enormi quantità  d’informazioni riservate, ma se Li Zhi é stato condannato solo per aver criticato la corruzione, cosa potrebbe succedere a persone che cercano in rete parole come “libertà  e democrazia”? Certo molti siti sono oscurati dalla censura, ma a questo punto é legittimo pensare che Yahoo e Google possano fornire informazioni dettagliate, per esempio, di tutte le parole “pericolose” ricercate da un certo indirizzo IP. Se viene superato un certo limite si passa al controllo totale, come nel caso di Li Zhi.

Non posso che essere d’accordo con Rubina Moehring, presidente di RSF in Austria, che vede la collaborazione del governo cinese insieme ad aziende come Google e Yahoo, come ulteriore minaccia per i diritti umani.
La portavoce di Yahoo, Mary Osako, ha cercato di far passare la cosa come legittima e banale, dichiarando che l’azienda ha fatto quello che la legge cinese richiede, inoltre non si sapeva per quale motivo questi dati fossero stati richiesti.
Una scusa debole e stupida. Se lo stato cinese, con la sua tristemente famosa dittatura, richiede i movimenti in rete e i dati personali di una persona, sorgerà  pure qualche dubbio riguardo alla legittima di questa richiesta.

Forse sono paranoico, ma é una situazione che non mi piace. Le aziende che tengono in pugno l’informazione digitale sono poche e questa forma di monopolio può diventare un serio pericolo. I casi cinesi dimostrano che c’é bisogno di concorrenza. La Francia e il Giappone hanno già  cominciato a muoversi, ma per arrivare al livello di Google potrebbero passare degli anni. Ci vorrebbe quindi un progetto realmente europeo, con il contributo di tutti gli stati membri.

Overture diventa Yahoo! Search Marketing

Yahoo! ServicesPiccola notizia.
Dal prossimo 27 Febbraio Overture Services é Yahoo! offriranno insieme i loro servizi commerciali sotto un nuovo nome: Yahoo! Search Marketing. Anche in Europa, a partire dalla stessa data, Overture Services sarà  disponibile con il nuovo nome.

Yahoo presenta i numeri e chiude il 2005 positivamente

In breve:
Fatturato di 5,258 miliardi di dollari (2004: 3,575 miliardi di dollari)
Utile di 1,896 miliardi di dollari (net income) (2004: 0,839 miliardi di dollari)Dettagli:
Grazie alla crescita del settore pubblicitario online, Yahoo chiude ottimamente l’ultimo trimestre del 2005, con un fatturato di 1,501 miliardi di dollari, che corrisponde ad una crescita del 39% rispetto al 2004.
Eliminando la cosiddetta TAC (Traffic Acquisition Costs), il fatturato di Yahoo raggiunge quota 1,068 miliardi di dollari, il 36% confrontato ai valori del 2004.
Con l’acronimo TAC, s’intendono i guadagni da spartire con i partner pubblicitari.

L’utile dell’ultimo trimestre 2005, corrisponde a 683 milioni di dollari.
Per ciò che riguarda tutto l’anno 2005, l’aumento del fatturato, rispetto al 2004, é del 47%, per una cifra pari ai 5,258 miliardi di dollari. Eliminando la TAC, quest’ultima cifra si ferma a 3,696 miliardi di dollari.
L’utile complessivo é di 1,896 miliardi di dollari, un risultato eccezionale paragonato agli 840 milioni del 2004.
Aggiungo una tabella che mostra tutti gli sviluppi economici di Yahoo dal 1996 ad oggi, chiaramente tutti i valori sono da leggere in milioni di dollari.

Trimestre Guadagno totale Utile netto +/-
1/96 1,7 -0,18
2/96 3,3 -1,7
3/96 5,6 -1,7
4/96 8,9 -0,66
1/97 10,7 -1,4
2/97 14,3 -22,2
3/97 18,7 0,1
4/97 26,6 -1,9
1/98 30,6 3,2
2/98 44,9 -14,8
3/98 66,3 4,2
4/98 76,4 18,5
1/99 86,1 16,4
2/99 115,2 -15,1
3/99 155,1 14,8
4/99 201,1 44,7
1/00 228,5 77,9
2/00 270,1 74,0
3/00 295,5 47,7
4/00 310,9 -97,8
1/01 180,2 -11,5
2/01 182,2 -48,5
3/01 166,1 -24,1
4/01 188,9 -8,7
1/02 192,7 -53,6
2/02 225,8 21,4
3/02 248,8 28,9
4/02 285,8 46,2
1/03 282,9 46,7
2/03 321,4 50,8
3/03 356,8 65,3
4/03 511,3 75,02
1/04 758,0 101,00
2/04 832,3
(609 senza TAC)
112,5
3/04 906,7
(655 senza TAC)
253,3
4/04 1077,7
(785 senza TAC)
372,5
1/05 1173,7
(821 senza TAC)
204,6
2/05 1253
(875 senza TAC)
192
3/05 1329
(932 senza TAC)
253,8
4/05 1501
(1068 senza TAC)
683