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Alitaliota

Mia moglie é tedesca. Ho imparato ad osservare le notizie del nostro paese attraverso i suoi occhi, ancora freschi siccome é solo da tre anni che vive in questo paese con me. Quello che in questo periodo la sta ingenuamente sbalordendo é la questione Alitalia. Non riesce proprio a capire come sia stato possibile far scappare i francesi. Sono sincero, non sono in grado di spiegarglielo, un po’ perchà© non capisco più nulla nemmeno io e un po’ perchà© me ne vergogno. Quando ho sentito il nome Ligresti per la prima volta nel caso Alitalia, mi é venuta la pelle d’oca e anche un po’ di vomito. Noi italiani dimentichiamo in fretta, troppo in fretta.

Il nome Ligresti evoca passaggi antichi, passaggi di tangenti, soldi sporchi, attività  indubbie con la mafia.
Già  condannato a piccole pene per corruzione nel 1982, il nome Ligresti é un simbolo di quel periodo da non dimenticare (e mai scomparso) di tangentopoli. Il futuro aviatore, che passerà  alla storia come l’uomo che fece rimanere italiota Alitalia, e quello che nel 92 é finito in carcere per lo scandalo di tangenti ENI-SAI e che indicò per primo il nome di Craxi, che da quel giorno cominciò ad avere i problemi che tutti conoscono.

Ligresti é quello che ha svenduto il patrimonio immobiliare dell’Ipab (Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza) e che ha intascato altre tangenti per i lavori edilizi al tribunale di Milano.

Come faccio a spiegare a mia moglie che si preferisce quest’uomo qua ai francesi. Ma qualcosa dovevo pur dire. Ho spiegato quindi che a causa delle nostre forti idee sulla sicurezza aerea, noi italiani non ci possiamo fidare di una compagnia aerea alleata con gli olandesi. Metti che i piloti mentre volano fumano le canne?