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Archives for : September2007

Google Shared Stuff

Pochi giorni fa Google ha introdotto un nuovo sistema “Social Bookmarking” chiamato Shared Stuff. Questo sistema non fa altro che permettere ai suoi utenti di scambiarsi in maniera semplice e veloce bookmarks, fino all’integrazione con la community Google Bookmarks.
Shared Stuff permette d’integrare un bookmarklet all’interno del proprio browser per permettere una rapida chiamata delle funzionalità  di sharing.
Con Google Shared Stuff é possibile condividere contenuti, immagini e abbonare questi tramite feeds RSS. Insomma Google Shared Stuff fino a qui offre le stesse cose che già  sono disponibili grazie a Delicious & Co.
Ci sono però dei nuovi elementi che contraddistinguono il tool di Google, per esempio l’integrazione con Facebook e con i suoi diretti concorrenti, come appunto Delicious o Digg.
Google Shared Stuff rimane comunque un buon strumento di promozione, anche per il proprio blog.
Promuovendo di tanto in tanto gli articoli che sono ritenuti realmente interessanti, é realmente possibile far aumentare la conoscenza del proprio blog. Mai esagerare però, altrimenti si rischia di cadere nel burrone dello spam.

Chiaramente Google non disdegna le applicazioni di casa, offrendo la possibilità  d’inviare i propri bookmarks ai contatti salvati sull’account Gmail o di osservare i link condivisi da quest’ultimi.

La reale differenza tra Google Shared Stuff e i suoi concorrenti sta nella diffusione del marchio Google in rete. La massiccia diffusione del brand Google potrebbe aprire maggiormente le porte del “tagging”. In questo modo Google di conseguenza potrebbe apportare interessanti modifiche al proprio motore di ricerca, offrendo risultati sempre più vicini alle richieste dell’utente.

Daddy Go Home!

Finalmente, dopo ore e ore di lavoro, sono riuscito a rimettere in ordine questo blog e stasera spero di riuscire a finire con mmi.com.
Come già  spiegato nel post precedente, il motivo che ha causato il crollo dei miei blog é stato il volontario spostamento di webhoster. Ho utilizzato per anni DomainGo un webhoster tedesco, che non mi ha mai dato nessun tipo di problema. Supporto PHP, database MySQL, sottodomini ed email illimitate ad un ottimo costo.
Purtroppo DomainGo può essere utilizzato solo se si ha un conto in una banca tedesca, cosa che io ho, ma siccome mi tocca ogni volta pagare 10 euro di commissione per fare versamenti dal conto italiano a quello tedesco, ho pensato che non ne valeva più pena. Quindi navigando in giro per la rete ho deciso di provare GoDaddy. Peggior scelta non poteva essere fatta. Mai visto qualcosa di più penoso.
I tempi di down del mio blog sono dovuti alle enormi restrizioni su MySQL e FTP. L’upload via FTP é vergognosamente lento, la connessione crolla ogni 15 minuti e proprio per questo ho impiegato diversi giorni a fare l’upload di tutto il blog.
MySQL é invece amministrabile solamente via PhpMyAdmin, fino a qui nulla di strano, ma quando il limite di file caricabili via PhpMyAdmin é di due mega cominci ad elencare localmente tutte le persone che non ti stanno simpatiche. Normalmente ho sempre eseguito l’upload dei dump sql comprimendo il tutto in formato zip, PhpMyAdmin non ha mai dato nessun problema, ma la combinazione con GoDadddy invece non funziona. Quindi per fare il caricamento del dump, bisogna aprire il file SQL e spezzettarlo a mano in tanti file più piccoli che non devono eccedere i famosi due MB di limite imposto. Operazione semplice ma lunga quando il blog ha quasi due anni di post alle spalle.
L’interfaccia grafica del sistema d’amministrazione é spaventosa, occorre essere laureati in discipline scientifiche, umanistiche ed artistiche per creare uno sconcerto di questo tipo. Per arrivare a gestire i propri sottodomini occorrono decine di click.
Inoltre una volta creato creare un nuovo database o un sottodominio dovete aspettare diversi minuti prima che questo sia realmente disponibile online. Questo principio é addirittura valido con i file .htaccess all’interno di qualsiasi cartella.
Uno dei prossimi posto spiegherà  più nel dettaglio tutta l’interfaccia grafica di GoDaddy.
In ogni caso sono già  alla ricerca di un nuovo webhoster, sperando questa volta d’essere più furbo nella scelta.
Nel frattempo ricomincia la classica attività  su mediAnima.