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Archives for : January2006

Google diventa Deejay e si prende la dMarc Broadcasting

Come già  annunciato, Google cerca d’entrare di prepotenza nel mercato dei media più classici e lo fa nella maniera più semplice, comprando un’agenzia pubblicitaria radiofonica, la dMarc Broadcasting.

La piattaforma tecnologica della dMarc dovrà  semplificare la vendita di spazi pubblicitari, la loro pianificazione, il posizionamento e il reporting.
Google vuole quindi integrare la tecnica dMarc all’interno della piattaforma AdWords, in questo modo per i clienti sarà  possibile vendere spazi pubblicitari all’interno dei programmi radiofonici.
Il prezzo per la dMarc Broadcasting si aggira intorno ai 102 milioni di dollari, che saranno pagati in contanti. Saranno quindi aggiunti ulteriori bonus, che potrebbero raggiungere 1,136 miliardi di dollari, se saranno raggiunti particolari obiettivi commerciali e tecnologici.
Questo dimostra inoltre la disponibilità  di contante di Google, che preferisce pagare in monete sonanti piuttosto che privarsi delle loro preziose azioni.

Video of the day: Un nuovo video spot per Google

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Un nuovo spot di Google, adesso per il suo servizio Google Maps, che ribadisce il cambiamento di rotta della propria strategia pubblicitaria

La Silicon Valley si sta riprendendo

Nella Silicon Valley, dopo quattro anni di crisi, il 2005 ha fatto finalmente registrare un aumento dei posti di lavoro. Questo é il risultato di una ricerca svolta dalla Joint Venture Silicon Valley, un’organizzazione che rappresenta le aziende californiane di San Francisco e San Jose. Il numero delle nuove assunzioni rimane in ogni modo basso, si parla di circa 2000 nuovi dipendenti, ma gli osservatori economici del New York Times vedono quest’aumento come un rilancio, dopo anni di depressione lavorativa.
Rimaniamo però ancora molto distanti dal prosperoso anno 2000, dove durante l’esplosione del fenomeno Dot.com, si crearono la bellezza di 350.000 nuovi posti di lavoro.
Secondo la Joint Venture Silicon Valley, l’incremento dei posti lavorativi può essere raggiunto creando un miglior sistema di formazione universitaria e lavorativa. Il 2005 ha infatti visto cadere precipitosamente il numero di diplomati e laureati californiani.
La Silicon Valley rimane comunque la regione con il più alto tasso d’aziende hightech, offrendo lavoro (dati 2005) a più di un milione di persone. Per la California questo significa il 14% complessivo dei suoi lavoratori. Aggiungo inoltre che lo stipendio medio di un dipendente nella Silicon Valley é di 56.633$, che é di gran lunga più alto dei 35.000$ di cui si devono accontentare i restanti californiani.

Google Video Store: nuovo concetto per un sito e-commerce

Da poco tempo é uscito il nuovo sistema Google Video Store, che ha creato non poche discussioni riguardo all’entrata di Google sul mercato E-Commerce, settore fino a quel momento, totalmente inesplorato. La prima domanda che ci si pone é se Google ha quindi intenzione di proseguire seguendo questa strategia, tralasciando in parte i suoi sistemi di guadagno più diffusi come AdSense.
L’altra domanda che ci si pone é se Google Video Store può essere inserito, come concetto di vendita, nel gruppo degli Online Shop tradizionali come Amazon.

John Battelle descrive la sua idea di “negozio online”, come un sistema che segue i trend del consumatore offrendo determinati prodotti insieme a tutta una serie di regole dettate dal mercato. Un negozio online, utilizza la ricerca dei prodotti come valore aggiunto, non é quindi il suo sistema di diffusione primario.

Battelle si riferisce ad un articolo di Gaynelle Grover, che dice esattamente di come Google Video sia il valore aggiunto, del risultato della ricerca di Google, in altre parole, viene data agli utenti la possibilità  di comprare quello che l’utente trova attraverso la ricerca in rete, sfruttando il suo più grosso potenziale, ovvero quella della sua stessa diffusione.
Quest’ultima frase, sintetizza esattamente la questione, non a caso Google Video Store si descrive come “the world’s first open online video marketplace”. Insomma Google Video cerca di creare un approccio differente all’acquisto, più diretto verso il consumatore.
Infatti, mentre nel classico sistema di vendita, il rivenditore fissa un suo prezzo, che si differenzia da quello del produttore, in Google Video il prezzo di vendita si può riassumere con la formula 70/30, dove 70 é il prezzo del produttore, quindi in conclusione é quest’ultimo in pratica a decidere il prezzo di vendita.

Il concetto di vendita di Google Video Store é ambizioso e pone delle reali novità  rispetto ai classici sistemi di vendita online. Google stesso é cosciente delle difficoltà  che può contenere un sistema di questo tipo é si sta quindi orientando alla cattura di contenuti video esclusivi e difficili da reperire, offrendo ai produttori la possibilità  di fissare loro stessi il prezzo di vendita e di guadagno.