Secondo un’analisi fatta dall’agenzia NetApplications, Mozilla Firefox ha raddoppiato la sua presenza sul mercato dei browser, che a dicembre 2005 si attestava intorno al 9,57%.
Rispetto il mese di dicembre 2004, dove il valore si aggirava sul 4,64%, Firefox é riuscito in sostanza a raddoppiare la sua influenza sul difficilissimo terreno dei browser.
Internet Explorer esce logicamente sconfitto, che perde in maniera lenta ma continua, quote di presenza, rimanendo in ogni modo, con un 85.08%, il browser più utilizzato.
Il terzo incomodo, Opera, rimane fermo con una quota del 0,55%. Bisogna aggiungere che Opera si sta però orientando verso il settore mobile dove ha enormi potenzialità di crescita.
Il caro e vecchio Netscape sta invece proprio male, nonostante l’uscita di una nuova versione, che offre in parte anche qualche interessante funzione, crolla con una quota pari al 1,24%.
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Yahoo inizia il 2006 con un nuovo acquisto, Webjay, il portale aggregatore di playlists.
Webjay offre agli utenti la possibilità di creare, valutare, commentare e scaricare playlists per file audio e video, inoltre attraverso una sua API, permette lo sviluppo d’applicazioni AJAX personalizzate.
I files tracciati nelle playlists sono link esterni, che non risiedono quindi sui server di Webjay.
Webjay é stato originariamente creato da Luca Gonze. Quest’ultimo dichiara nel suo Blog non solo l’acquisizione di Yahoo ma anche il passaggio di posizione verso Yahoo Music.
Con quest’acquisizione, Yahoo conferma l’enorme interesse per le applicazioni Web 2.0.
Ultimamente si parla spesso della censura praticata dal governo cinese sulla rete, tralasciando in parte altri paesi, che praticano una censura altrettanto forte. Il Marocco ha da poco bloccato il sito Anonymizer.com e la Tunisia quello della Federazione Internazionale dei Giornalisti, IFJ. (Fonte: Balancing Act)
Già nel dicembre del 2005, il Marocco aveva bloccato gli accessi ai siti dei Sahrauà s, il gruppo etnico che desidera l’indipendenza della parte occidentale del Sahara, che nel 1976 fu dichiarata indipendente dalla Spagna ma che fu invece occupata dalle truppe marocchine per essere poi inglobata al Marocco nel 1979.
Nonostante diverse missioni diplomatiche dell’ONU, il Marocco vieta ai Sahrauà s ogni forma d’indipendenza culturale e sociale.
Certo sono stati fatti dei passettini importanti, nel 1999 il Re Mohammed VI promise di osservare le regole internazionali sui diritti umani e nel 2004 é stata fondata una commissione speciale proprio per questo.
Nonostante tutto, l’associazione “Reporter Senza Frontiere” parla ancora di una fortissima e violenta censura verso giornalisti e critici che sono normalmente arrestati e torturati.
La RSF aveva poco tempo fa consigliato, l’utilizzo del servizio Anonymizer.com per aggirare le censure internet del governo marocchino. Purtroppo, come già scritto sopra, questo sito é stato immediatamente bloccato dalla censura marocchina.
Come nel Marocco, anche in Tunisia é praticata una simile censura contro giornalisti e giudici indipendenti dal governo.
Di questi temi si voleva discutere alla Conferenza Mondiale sull’Informazione, che si é svolta proprio in Tunisia. Sono state molte le critiche fatte proprio per la scelta del luogo. La Tunisia ha accettato con tranquillità queste critiche, bloccando l’accesso al sito della Federazione Internazionale dei Giornalisti.