Six Apart nasce da idee che spesso arrivano durante un periodo di crisi e di disoccupazione, vive e fattura grazie a software creato per i blogger, insomma presenta in maniera egregia il cosiddetto sogno americano, dove a chiunque viene offerta la possibilità di realizzare i suoi sogni e le sue aspirazioni.
Nel 2001, Ben Trott inizia a programmare per sua moglie Mena un tool che permette in maniera semplice e intuitiva, la pubblicazione di articoli su un weblog.
Il software in questione viene completato e denominato “Movable Type“.
Sei mesi dopo, Trott decide di offrire pubblicamente in rete questo software.
In pochissimo tempo e inaspettatamente, Movable Type diventa popolarissimo. Migliaia di persone iniziano a lavorare con questo sistema, scrivere e gestire contenuti diventa immediato rispetto al software offerto in quel periodo.
Attraverso questo inaspettato successo e nel bel mezzo della crisi New Economy, la coppia decide di creare l’azienda Six Apart.
L’azienda é riuscita a capire le richieste dei blogger, velocità e semplicità , determinandone il suo successo. Oggi Six Apart conta più di 100 dipendenti e 3 uffici sparsi per il globo, a San Francisco, Tokio e Parigi. L’azienda cresce e guadagna grazie alla vendita dei suoi servizi.
A parte qualche problema nel 2004, dove Movable Type divenne in parte a pagamento, Six Apart é cresciuta non accorgendosi nemmeno della crisi, che da anni oramai affliggeva il settore.
Nel 2005 Six Apart acquisisce la comunità online “LiveJournal“, che contava circa dieci milioni di utenti e da alcuni mesi Six Apart ha iniziato a cooperare insieme a Yahoo Small Business.
Intanto gli utenti attendono il prossimo colpo di Six Apart. Tra poche settimane si potrà vedere all’opera il nuovo lavoro di Ben e Mena. Gli sviluppatori di Six Apart stanno lavorando intensivamente al progetto “Comet”, che la stessa Mena definisce “the future of blogging”.
Comet dovrà attirare l’attenzione di tutte quelle persone che, fino ad oggi, hanno trovato difficile l’utilizzo delle tecniche presenti in rete. Comet sarà un miscuglio di funzionalità presenti in Movable Type e LiveJournal.
Siamo agli ultimi atti, Comet al momento é testato da piccoli gruppi di utenti, ma ancora non si conosce l’uscita definitiva, come non si sa nulla riguardo al sistema di licenze che verrà adottato
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“Ogni giorno aumentano. Sempre più persone scrivono e aumentano le informazioni diffuse attraverso internet. L’informazione sta cambiando, questo é solo l’inizio. Fino ad oggi questa forma di giornalismo popolare si é espressa attraverso i blogs, le cose cambieranno”. Con queste parole, Dan Gillmore descrive il “Citizen Journalism” alla conferenza “Digital Lifestyle Day” (DLD06) di Monaco.
Un esempio di questa teoria é stato descritto dal capo di Six Apart, Loà¯c le Meur, che indica come gli ultimi tragici eventi a Parigi, fossero riportati in maniera reale solo dai blogger, che hanno avuto un’enorme influenza sull’opinione pubblica rispetto alle testate giornalistiche più popolari.
Le Meur é convinto anche che il dibattito sulla costituzione europea sia stata in parte influenzata anche dai blogs. Prima del voto in Francia, la maggioranza dei media tradizionali, appoggiavano con favore la costituzione europea, mentre i blogger, come poi ha dimostrato la realtà dei fatti, rispecchiavano in maniera più fedele l’opinione delle persone.
Non é un caso che Le Meur, durante le proteste nelle periferie parigine, sia stato invitato dal ministro dell’interno francese Nicolas Sarkozy, che desiderava avere più informazioni riguardo al concetto e il funzionamento dei blog. Le Meur ha quindi girato un video dell’incontro per poi inserirlo pubblicamente in internet. 100.000 persone scaricarono questo video.
Effettivamente la Francia é lo stato che conta più blog in assoluto, secondo alcune ricerche, i blogger francesi sono circa quattro milioni, la maggior parte sotto i 25 anni.
Secondo Le Meur, oggi il numero di francesi che s’informano attraverso i blog é lo stesso di quelli che invece utilizzano i media tradizionali.
Il giornalista americano Gillmor é però convinto che il giornalismo civico non rimarrà un esclusiva dei blog, ma in futuro saranno create delle vere e proprie testate giornalistiche online, curate dai cittadini stessi. Gillmor, ha lanciato in California il progetto “Bayosphere“, che dovrebbe spingere i cittadini a diventare giornalisti. In Corea esiste un progetto simile, Ohmy News, che al momento conta 40.000 utenti attivi.
Gillmore aggiunge che il giornalismo cambierà radicalmente e che oggi, nonostante il gran parlare del fenomeno blog, ci si trovi solo all’inizio di un’era che modificherà totalmente il senso dell’informazione.