Come già riportato alcuni giorni fa, Google aveva eliminato le pagine tedesche della BMW, che aveva inserito delle doorways per migliorare il ranking all’interno del motore di ricerca.
Oggi siamo alla fine di questa vicenda, la BMW ha rimesso a posto il suo sito, eliminando le parti critiche e Google ha reinserito il tutto nel suo database.
Stesso discorso anche per la Ricoh, che come BMW, era stata prima eliminata e ora reinserita nell’indice.
Matt Cutts rimane in ogni modo critico e conferma la linea dura di Google verso tutti i siti che utilizzano sistemi “truffaldini” per aumentare il ranking. Se fino a pochi giorni fa questi controlli erano effettuati esclusivamente su siti in lingua inglese, adesso verranno fatti anche per il tedesco, il francese, lo spagnolo, il giapponese, il cinese, il coreano, l’olandese, il russo e il polacco.
Per eliminare qualsiasi dubbio, Matt Cutts ha tradotto le Google Quality Guidelines in tutti i linguaggi sopra menzionati, così nessuno potrà più dire “Io non lo sapevo”.
Aggiungo un dettaglio interessante. BMW ha in parte approfittato di tutta questa discussione. Osservando i dati bmw.de su Alexa.com (il tutto con le dovute riserve), possiamo vedere come il traffico verso il sito tedesco, sia esploso durante gli ultimi giorni.