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L’efficienza della censura cinese: Il QuarterNet

Mi accorgo proprio adesso, mentre scrivo il titolo quest’articolo, di come molto spesso le parole siano associate a significati secondari, buoni o cattivi, positivi o negativi. La parola “efficienza” sembra addirittura paradossale affiancata al termine censura.
Oggi ci troviamo con più di 110 milioni di cinesi in giro per internet, anche se forse sarebbe meglio coniare un nuovo termine, visto che la rete non é disponibile nel suo complesso, ma solo una parte di questa può tranquillamente essere letta dal popolo cinese. Direi che il termine “QuarterNet” può starci bene, un quarto di rete, ovvero ciò che rimane di Internet dopo il filtraggio da parte delle burocrazie cinesi.
Usa Today riporta alcuni dati ufficiali rilasciati dalla CNNIC (China Internet Network Information Center). Sembra infatti che in Cina siano circa 30.000 i poliziotti informatici che controllano i movimenti e l’utilizzo della rete. Non si tratta di poliziotti che vanno in giro per la città  a controllare i molteplici internet café, ma di una vera task force informatica, in grado di osservare tutte le abitudini degli utenti e di controllare il materiale disponibile in rete. Tutti i PC disponibili pubblicamente, come appunto quelli degli internet café, hanno un piccolo software che controlla tutto quello che viene scritto é inserito con la tastiera, insomma il classico Keystroke Logger. Tutto questo viene poi controllato per verificare che non vi siano contenuti criminalmente perseguibili.
Ecco quindi ripetere la parola magica: efficiente. Si questo é un sistema efficiente. Nel 2005, solo a Pechino e Shanghai, sono stati arrestati 1000 utenti all’interno degli internet café.

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